Il 30 agosto 2024
Warren Buffett compirà 94 anni e ancora gestisce con lucidità la
Berkshire Hathaway, il conglomerato finanziario che nel mondo degli investimenti rappresenta un punto di riferimento a livello mondiale. Le operazioni di Buffett sono sempre molto seguite, così come la sua lettera che accompagna la presentazione del bilancio annuale dell'azienda.
In ognuna delle lettere, il re del value investing dispensa sempre massime, osservazioni e analisi che negli anni sono diventati consigli preziosi per gli investitori. In precedenti articoli ne abbiano elencati alcuni, nel presente testo ne esporremo altri 10 di grande rilevanza per chi opera nel mercato.
Warren Buffett: altri consigli preziosi
Warren Buffett è una fonte inesauribile di conoscenza, maturata in una carriera nella quale dalla tenera età ha mostrato un'attitudine impareggiabile per gli investimenti. Da quando cioè comprava lotti da 5 di lattine di Coca-Cola dal negozietto del nonno pagandoli 25 centesimi ciascuno e vendendo porta a porta ogni singola lattina a 6 centesimi, con un profitto del 20%. Durante il suo percorso sono innumerevoli le operazioni da cui Buffett ha tratto il doppio, il triplo, il quadruplo e anche più del guadagno, e grazie alle quali è stato possibile ricavare insegnamenti da custodire nel proprio bagaglio di conoscenze personale nel mondo della finanza e non solo. Ma vediamo alcuni dei suggerimenti più preziosi dell'oracolo di Omaha.
L'utile operativo è quello che più conta per capire lo stato di salute di un'azienda
Buffett ha contestato sempre la scelta di investitori e analisti di guardare l'utile netto che produce l'azienda per verificarne il suo stato di salute. A suo avviso, tale scelta è un errore fatale, perché i guadagni netti sono influenzati da poste di natura contabile (a volte una tantum) che non descrivono realmente l'andamento del business. Il margine operativo invece si concentra su quello che fa realmente un'impresa e su quanto redditizia sia la sua attività.
L'utile di gestione va rapportato al capitale investito
L'approccio di cercare semplicemente aziende i cui utili per azione sono in crescita è stato sempre criticato da Buffett, in quanto tale crescita può derivare dall'interesse composto e non dalle capacità del management. Il test principale che valuta la performance economica della dirigenza invece è l'utile rapportato al capitale impiegato senza fare ricorso eccessivo alla leva o ad altri espedienti contabili. "Le aziende di gran lunga migliori per gli azionisti continuano a essere quelle con alti rendimenti sul capitale e che richiedono scarsi investimenti aggiuntivi per crescere", ha scritto il grande investitore nella lettera agli azionisti del 2009. Ad esempio, Buffett non ha mai troppo amato aziende come General Motors e Ford, perché hanno margini di profitto bassi in relazione al fatturato e richiedono investimenti in nuovi modelli di auto, motori, cambi, veicoli elettrici e a guida autonoma.
Guardare sempre sotto la superficie nei risultati finanziari
Le aziende cercano di presentare i loro bilanci periodicamente sotto una luce più positiva possibile, pur rimanendo entro le regole dei GAAP (Generally Accepted Accounting Principles), i principi contabili stabiliti negli Stati Uniti. In tale contesto, i dirigenti cercano spesso di nascondere informazioni che non hanno magari ancora influenzato i bilanci, ma che possono farlo in futuro e in una veste non proprio positiva. Buffett è consapevole di tutto questo e passa intere giornate a studiare i rendiconti finanziari per capire cosa c'è sotto la superficie.
Il rischio di un'azienda è ciò che produce, i competitor e quanto è indebitata
Warren Buffett si è sempre concentrato su aziende che producono qualcosa che ha mercato, che hanno costruito intorno a loro "un fossato" e che hanno relativamente poco debito. A volte, a suo avviso, l'errore che si corre è quello di equiparare aziende con lo stesso beta (variazione del rendimento atteso del titolo a quello di mercato, tenuto conto del rischio). Colossi come Coca-Cola o Gillette, ad esempio, possono avere lo stesso beta di altre società semi-sconosciute, ma non sono la stessa cosa, perché non presentano la stessa rischiosità. Nella lettera agli azionisti del 1993, Buffett scriveva: "Un purista del beta si asterrà dall'esaminare cosa produce un'azienda, cosa fanno i suoi concorrenti e quanti soldi ha preso in prestito. Forse preferirà non conoscere neppure il nome dell'azienda, ma si concentrerà sullo storico dei prezzi. Al contrario, noi cerchiamo tutte le informazioni che possono aiutarci a comprendere meglio le attività dell'azienda".
Comprare azioni di società con prodotti intorno a cui i clienti costruiscono la vita
Buffett non ha mai amato la tecnologia, perché la considera un mondo che non comprende a fondo. Ha fatto però un'eccezione quando ha comprato le azioni Apple, che rappresentano la più grande partecipazione di Berkshire Hathaway. Perché? Il colosso di Cupertino è classificato come un'azienda tecnologica, per via appunto dell'alta tecnologia che vi è nel suo prodotto (o meglio in tutto il suo business), ma è soprattutto una società che produce beni di largo consumo. L'azienda californiana ha una capacità inimitabile di fidelizzare i clienti, determinare i prezzi e convincere il pubblico ad acquistare prodotti nuovi. Il motivo di tutto questo è perché intorno ai dispositivi Apple (iPhone, iPad, Mac, ecc.) i consumatori ci costruiscono tutta la loro vita. Tutti hanno bisogno di uno smartphone, ancora meglio se di qualità e con funzionalità avanzate. E non sarà il prezzo a fermarne l'acquisto.
Se si è di fronte a un'ottima idea, agire in fretta
Coca-Cola è stato uno degli investimenti a cui Warren Buffett è più legato. Ne ha sempre apprezzato il suo brand, la sua capacità straordinaria di dominare il mercato e di respingere la concorrenza. Da quando per la prima volta ha acquistato le azioni nel 1988, il guru della finanza ci ha guadagnato oltre 10 miliardi di dollari. Tuttavia, a suo giudizio, si è mosso tardi. Ha osservato per 52 anni le qualità dell'azienda, ma si è ben guardato di comprare una sola azione, ha riferito nella lettera agli azionisti del 1989. Da ciò ne ha tratto un insegnamento da tramandare agli altri, ovvero di muoversi in fretta una volta che si è convinti che l'azienda che si vorrebbe acquistare ha avuto un'ottima idea di business.
Comprare aziende che fanno felici i propri clienti
Tra le società che Buffett ha più apprezzato figura Amazon. Dopo essere stato il negozio online più grande del mondo, il gigante di Seattle è diventato "praticamente qualsiasi cosa". Esercita il suo business nel campo dell'alimentare, della farmacia, dello streaming e soprattutto del cloud. Ma il segreto del suo successo è la sua capacità di far felici i propri clienti. Parlando di Jeff Bezos (quando era alla guida di Amazon), che considera il migliore capitano d'industria dell'ultima generazione, Buffett ha detto che "si impegna ogni giorno per fare felice i clienti: con le consegne rapide, i prezzi bassi e facendo tutto il necessario. E ancora oggi si chiede come soddisfare la clientela".
Il prezzo è ciò che paghi, il valore è ciò che ottieni
Questo consiglio in realtà Buffett lo ha ereditato dal suo mentore, Ben Graham. In giro ci sono una miriade di prodotti che hanno più o meno un valore simile, ma qual è il più conveniente? In questo ad esempio aiutano molto i siti di analisi comparativa, tipo Google Shopping, ma anche PriceGabber, Shopping.com di eBay, Shopzilla.com e wikibuy.com. Per le azioni non è diverso. Per questo è necessario usare i mezzi di comparazione che la tecnologia ci offre per acquistare al prezzo più basso titoli di valore simile. In altri termini, è importante comprare prodotti di qualità quando sono a sconto.
Se si rivaluta compralo, se si svaluta prendilo a noleggio
Anche qui la frase non è di Buffett, ma di J. Paul Getty, il fondatore di Getty Oil. Tuttavia, il miliardario 93enne l'ha fatta sempre sua, perché ha considerato il deperimento nel tempo di un prodotto. Se un'azienda produce qualcosa che si rivaluta nel tempo è un buon investimento, perché c'è la possibilità di fare soldi. Se invece il prodotto tende a perdere valore, tipo un'auto o molti beni ad alta tecnologia, vanno fatte altre considerazioni come quella di prenderlo a noleggio.
Il mutuo rappresenta una scommessa a senso unico
Il debito è stato sempre considerato una cosa negativa da Buffett ed è per questo che egli si astiene dal contrarre debiti. Il mutuo però è un'eccezione perché costituisce una scommessa a senso unico. Cosa significa? Se si contrae tale finanziamento a tasso fisso e i tassi sul mercato salgono, si è fatto un buon affare perché si sta sostenendo un costo più basso. Qualora invece i tassi dovessero scendere, è possibile sempre chiudere il mutuo e rinegoziarne un altro a tassi più bassi. Chiaramente tenendo conto dei costi di chiusura e riapertura della pratica.