Giuliano Amato: chi è il possibile Presidente della Repubblica | Investire.biz

Giuliano Amato: chi è il possibile Presidente della Repubblica

19 gen 2022 - 14:30

30 nov 2022 - 20:04

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Uno dei possibili nomi per la prossima Presidenza della Repubblica potrebbe essere quello di Giuliano Amato. Vediamo chi è, le sue origini, gli studi e la carriera

In questi giorni in Italia si sta discutendo animatamente circa la nomina del prossimo Presidente della Repubblica che succederà a Sergio Mattarella. Tra i nomi che si sono fatti, è circolato per un breve tempo anche quello di Giuliano Amato. Allora vediamo di saperne di più sull'economista che nel nostro Paese in passato ha ricoperto cariche istituzionali importanti, avendo un ruolo chiave in alcune vicende anche controverse che hanno riguardato la politica e l'economia.

 

Giuliano Amato: origini, studi e carriera

Giuliano Amato è nato a Torino il 13 maggio 1938 da una famiglia di origini siciliane, emigrata in Toscana. Svolse gli studi di scuola superiore presso il Liceo Niccolò Machiavelli di Lucca e successivamente si iscrisse a Giurisprudenza all'Università Normale di Pisa dove ottenne la laurea poco più che ventenne. Subito dopo si trasferì a New York, dove conseguì un master alla Law School della Columbia University.

In quegli anni iniziò a fare politica, aderendo nel 1956 al Partito Socialista Italiano, che lasciò nel 1964 dopo l'alleanza di quest'ultimo con la Democrazia Cristiana. Nel 1972 vi fece ritorno e si rese protagonista del Progetto Socialista insieme a Giorgio Ruffolo. Nel 1975 ottenne la cattedra di professore di diritto costituzionale all'Università Sapienza di Roma, che conservò fino al 1997.

Nel 1983 divenne deputato e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel Governo Craxi, carica che gli fu assegnata anche nel secondo Governo del leader del PSI nel 1987. Dal 1987 al 1989 fu Ministro del Tesoro nei Governi Goria e De Mita, mentre nel 1992, all'indomani delle elezioni parlamentari, fu incaricato dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro a formare il suo primo Governo come Presidente del Consiglio.

La sua permanenza a Palazzo Chigi rimase storica per una delle decisioni più discusse di tutta la storia della Repubblica italiana, che provocò un autentico terremoto a livello politico ed economico nel Paese. La Lira italiana si trovava in grande difficoltà a seguito di alcune speculazioni che rischiavano di confinarla fuori dallo SME, come poi del resto avvenne qualche mese più tardi.

Così, nella notte tra il 9 e il 10 luglio del 1992, Giuliano Amato decise senza avvertire il Governatore della Banca d'Italia  Carlo Azeglio Ciampi, di effettuare un prelievo forzoso del 6 per mille su tutti i depositi bancari. La mossa scatenò il caos assoluto, con corse agli sportelli per ritirare il capitale e spostarlo presso le banche svizzere. Il sistema bancario italiano andò in tilt e i conti statali furono messi gravemente sotto pressione.

Nel contempo Amato fece passare una manovra sanguinosa da 93 mila miliardi di lire dove vi erano imponenti tagli di spesa pubblica e aumenti delle tasse, oltre che la prima riforma delle pensioni in Italia, per tentare di arrestare l'emorragia dei conti pubblici.

Il 16 settembre 1992 passò alla storia come il mercoledì nero per la Lira italiana con il finanziere George Soros che attaccò violentemente la valuta vendendo enormi quantitativi attraverso il fondo Quantum. Il giorno successivo Amato decise di far uscire la Lira fuori dallo SME.

Con l'esito del referendum del 1993 che sanciva il passaggio dal sistema proporzionale al maggioritario, il leader socialista rassegnò le sue dimissioni e non si candidò alle successive elezioni. Nel 1998 fu incaricato dal Governo D'Alema di ricoprire il ruolo di Ministro delle Riforme Istituzionali, mentre l'anno successivo si trasferì al Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica al posto di Carlo Azeglio Ciampi, nel frattempo nominato Presidente della Repubblica.

Il ritorno a Capo del Governo si ebbe nel 2000, dopo che D'Alema si era dimesso. Nel 2006 si parlò di lui come successore di Ciampi al Quirinale, ma poi fu eletto Giorgio Napolitano. Nel 2009 ricevette la carica di Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, mentre nel 2010 ottenne il ruolo di maggior consulente in Italia per la Deutsche Bank.

Intanto proseguiva il suo insegnamento in diverse università italiane e straniere, come ad esempio l'Università di Modena e Reggio Emilia, di Perugia, di Firenze, la New York University School of Law e l'Istituto Universitario Europeo. Dal 2016 è Presidente del comitato scientifico del Cortile dei Gentili, dipartimento del Pontificio Consiglio della Cultura. E attualmente è professore della School of Government presso l'Università LUISS di Roma.

Nel 2013 venne nominato giudice costituzionale e 2 anni dopo tornò alla ribalta il suo nome come favorito alla Presidenza della Repubblica, a seguito delle dimissioni di Giorgio Napolitano. La sua candidatura era appoggiata sia dal Partito Democratico che da Forza Italia, ma l'allora Presidente del Consiglio e Segretario del PD Matteo Renzi decise per il sostegno a Sergio Mattarella, che conquistò alla fine una maggioranza molto ampia in Parlamento. Il 16 settembre 2020 Giuliano Amato è stato nominato Vicepresidente della Corte Costituzionale.

 

 

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