Intervenuta ad un evento organizzato dal Financial Times, venerdì Christine Lagarde ha parlato di quando ci potrebbe essere il primo taglio dei tassi da parte della BCE.
Nel rilevare che i tassi di interesse di Eurolandia sono ad un livello “che, se mantenuto per un tempo sufficientemente lungo, contribuirà a portare l’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2%”, e quindi ammettendo in maniera implicita che hanno ormai raggiunto un picco, la n.1 della Banca Centrale Europea ha spiegato che quando si dice “per un tempo sufficientemente lungo” si intende probabilmente più di un paio di trimestri.
Le dichiarazioni hanno immediatamente scatenato la query “riunioni bce 2024” spingendo gli operatori a stimare una riduzione dei tassi di Eurolandia nel meeting in calendario il 6 giugno 2024.
Oggi una parziale retromarcia è stata affidata a Mārtiņš Kazāks, governatore della Banca centrale lettone e membro del Consiglio direttivo della BCE. “È prematuro dire che abbiamo raggiunto il tasso terminale -questo si saprà solo in futuro- o che stiamo per tagliare”, ha detto il governatore.
Taglio tassi BCE: anche per Morgan Stanley appuntamento a giugno 2024
Dopo la serie di 10 incrementi consecutivi partita a luglio 2022, Morgan Stanley stima che per il primo taglio dei tassi di Eurolandia basterà attendere il mese di giugno del 2024. In una nota a firma di Jens Eisenschmidt, capo economista per l’Europa della Banca, si rileva che “la BCE dovrebbe aver raggiunto il picco al 4%”.
Da ora in poi, la BCE sposterà “lentamente” il suo focus “dall'inflazione attuale alle previsioni sull’andamento dei prezzi”. Dopo il primo intervento a giugno 2024, il costo del denaro europeo avvierà una traiettoria discendente che, secondo l’esperto della banca USA, spingerà i tassi a settembre 2025 fino al 2%.
Morgan Stanley: Eurozona in recessione
Qualche settimana fa, alla luce dell’andamento degli indici PMI e dei dati relativi alla domanda di prestiti per le famiglie, Morgan Stanley aveva confermato la view sull’andamento dell’economia nel terzo trimestre. “Confermiamo le nostre previsioni di crescita dell'Eurozona nel terzo trimestre (-0,2% t/t), ma ora prevediamo anche una contrazione nel quarto, del -0,1% t/t".