La Bank of Japan sta preparando gli investitori alla possibilità di un rialzo dei tassi già a dicembre, mentre il rapido indebolimento dello yen torna a impensierire le autorità e si affievoliscono le pressioni politiche a mantenere una politica monetaria ultra-accomodante (Calendario riunioni BoJ 2025: i meeting della Bank of Japan). Vediamo tutti i dettagli.
Bank of Japan verso un rialzo dei tassi di interesse a dicembre
Secondo fonti citate da Reuters, nell’ultima settimana la Banca centrale ha cambiato tono, riportando l’attenzione sui rischi inflazionistici legati alla valuta debole. Il messaggio, in sostanza, è chiaro: il meeting del 18-19 dicembre resta aperto a una stretta, nonostante l’incertezza sul percorso della Federal Reserve, il cui annuncio sui tassi arriverà appena sette giorni prima (Riunioni Fed: calendario delle date dei meeting del FOMC 2025).
Il ritorno a una modalità più “hawkish” arriva dopo l’incontro tra il Primo ministro Sanae Takaichi e il governatore Kazuo Ueda, che sembra aver ridotto le resistenze politiche a ulteriori rialzi. Takaichi, considerata una colomba, non avrebbe opposto particolari obiezioni alla normalizzazione graduale dei tassi, mentre il ministro delle Finanze Satsuki Katayama ha dichiarato di non avere “obiezioni particolari” a un nuovo aumento.
Il crollo dello yen ai minimi degli ultimi dieci mesi ha contribuito a rafforzare il fronte favorevole a una risposta rapida: un cambio debole alimenta l’inflazione importata, aumentando i costi per famiglie e imprese.
Bank of Japan: il fronte “hawkish” della BoJ si amplia
Negli ultimi giorni vari membri del board della BoJ hanno sottolineato l’urgenza di intervenire. Junko Koeda ha dichiarato che i tassi reali devono continuare a salire, mentre Kazuyuki Masu ha affermato che il momento di un rialzo “si sta avvicinando”, spingendo i rendimenti dei titoli a 5 anni ai massimi da 17 anni.
Le loro posizioni si allineano ai due membri che, già tra settembre e ottobre, avevano votato per aumentare i tassi allo 0,75% dal livello attuale dello 0,5%. Perfino il governatore Ueda, considerato il più prudente del board, ha parlato della necessità di discutere “tempistiche e fattibilità” del prossimo rialzo, un evidente cambio di linguaggio.
Tassi BoJ: le ragioni per agire ora e l’incognita Fed
Molti dei timori che finora avevano frenato la BoJ stanno svanendo: l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia giapponese appare limitato, i primi segnali dalle trattative salariali 2025 indicano aumenti più solidi e la debolezza dello yen viene ora vista come un rischio più persistente per l’inflazione.
Inoltre, la volontà politica di opporsi a un rialzo sembra essersi attenuata, riducendo un fattore chiave di incertezza. A complicare la decisione resta la Federal Reserve. Se la Fed manterrà i tassi invariati e adotterà un tono prudente, il dollaro potrebbe rafforzarsi ulteriormente, aggravando la debolezza dello yen e spingendo la BoJ ad agire già a dicembre.
Se la Fed taglierà i tassi, lo yen potrebbe riprendersi, allentando la pressione immediata sulla BoJ ma sollevando dubbi sulla forza dell’economia statunitense, un elemento che potrebbe comunque frenare i futuri rialzi.