Questa settimana i riflettori dei mercati finanziari saranno puntati sulle riunioni di tre importanti Banche centrali: la Banca centrale europea (BCE), la Federal Reserve (Fed) e la Bank of Japan (BoJ).
Le decisioni di politica monetaria saranno analizzate attentamente dai trader e dagli investitori, alla ricerca di segnali sul percorso dei tassi di interesse, con possibili ripercussioni sui mercati azionari, obbligazionari e valutari. Vediamo cosa aspettarsi per i meeting della BCE, Fed e BoJ.
BCE: il calendario completo delle riunioni per il 2025
Riunioni Fed: calendario delle date dei meeting del FOMC 2025
Calendario riunioni BoJ 2025: i meeting della Bank of Japan
Riunione Fed 29 ottobre 2025: atteso un taglio dei tassi dopo i dati sull’inflazione USA
Gli operatori si aspettano che la Federal Reserve tagli i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di questa settimana, al range 3,75%-4%, continuando un percorso che potrebbe portare a un’ulteriore riduzione in occasione del meeting di dicembre, ultimo del 2025.
Nonostante lo shutdown del governo abbia limitato la disponibilità di dati macro, l’inflazione USA di settembre si è attestata al 3% su base annua, leggermente sotto le attese del 3,1% ma comunque lontana dal target del 2%. Questi dati, pur non perfetti, non dovrebbero ostacolare la strategia di riduzione dei tassi nel breve termine. Il focus sarà rivolto prevalentemente sulle parole del governatore Jerome Powell durante la consueta conferenza stampa.
Riunione BCE 30 ottobre 2025: stabilità dei tassi e attenzione al contesto internazionale
Gli analisti di ING prevedono che la BCE manterrà i tassi di interesse invariati, dopo due riunioni consecutive senza cambiamenti. L’istituto di Francoforte appare “a suo agio” con l’attuale livello del costo del denaro, supportato da previsioni di crescita dell’Eurozona di poco oltre l’1% annuo e un’inflazione che dovrebbe stabilizzarsi intorno al 2%.
Tuttavia, fattori esterni come dazi degli Stati Uniti, un euro più forte o una domanda interna debole potrebbero spingere verso nuovi tagli nei prossimi mesi. Alcuni membri del Consiglio direttivo, come Joachim Nagel, sottolineano la necessità di cautela, mentre altri, come François Villeroy de Galhau, non escludono mosse al ribasso. Anche in questo caso, gli operatori presteranno particolare attenzione alle parole della presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa.
Riunione BoJ 30 ottobre 2025: tra inflazione in crescita e rischi commerciali
In Giappone, l’inflazione a settembre ha segnato un +2,9% su base annua, interrompendo quattro mesi di raffreddamento e confermando pressioni inflazionistiche sia energetiche sia sui servizi. La misura “super-core” è salita al 3%, costringendo la Bank of Japan a discutere tempi e modalità del prossimo intervento sui tassi, al momento fermi allo 0,5%.
Gli operatori si aspettano tassi invariati in questa riunione. Il governatore Kazuo Ueda dovrà bilanciare la necessità di normalizzare la politica monetaria con i rischi derivanti dai dazi USA e dall’andamento del cambio yen. Un segnale più “hawkish” potrebbe sostenere la valuta e contenere l’inflazione importata, mentre un approccio troppo restrittivo rischierebbe di frenare la crescita interna.
Si prevede che il nuovo primo ministro giapponese Sanae Takaichi, una “colomba” fiscale e monetaria vista come il successore di “Abenomics,” perseguirà spese espansive e resisterà a una stretta sui tassi precoce.