Il settore petrolifero è uno dei più monitorati al mondo, in parte per via della sua reputazione di comparto ad elevata volatilità. Come ogni altro mercato delle materie prime, il più grande fattore che controlla il prezzo del petrolio è il rapporto tra domanda e offerta.
In particolare, i fattori che influenzano il prezzo del petrolio in termini di offerta sono le decisioni di produzione prese dall’OPEC, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, le questioni geopolitiche e le condizioni meteorologiche.
L’OPEC regolarmente si riunisce per stabilire quote di produzione di petrolio per i Paesi membri, con l’obiettivo di regolare l’offerta di greggio e di controllarne il prezzo. In termini di domanda, i fattori includono la dipendenza dal petrolio, il prezzo del dollaro USA e l’economia globale.
I due benchmark di riferimento più usati al mondo per il petrolio sono Brent e West Texas Intermediate (WTI). Le principali differenze tra questi due indici riguardano i luoghi di estrazione, le composizioni e il modo in cui questi due elementi vengono influenzati da fattori geopolitici.
Petrolio: i 10 maggiori produttori al mondo
I primi 10 maggiori produttori di petrolio producono il 71% del petrolio mondiale, pari a oltre 100 milioni di barili al giorno. Il petrolio viene utilizzato principalmente nei trasporti, ma è anche alla base della produzione di materie plastiche e prodotti farmaceutici.
La classifica di seguito mostra la quantità di barili al giorno prodotti per Paese a dicembre 2020. È bene ricordare che le cifre relative alla produzione di petrolio cambiano in continuazione e sono sempre consultabili sul sito dell’EIA, U.S. Energy Information Administration’s, l'agenzia statistica e analitica del Dipartimento dell'energia degli Stati Uniti d'America che raccoglie, analizza e diffonde informazioni sull'energia in modo indipendente e imparziale.
Per legge infatti, i dati, le analisi e le previsioni dell’agenzia sono totalmente indipendenti dall'approvazione di qualsiasi altro funzionario o impiegato del Governo degli Stati Uniti. Vediamo dunque la classifica aggiornata e i relativi quantitativi di barili giornalieri per ogni Paese in classifica.
1. Stati Uniti – 19,47 milioni di barili al giorno
Gli Stati Uniti sono il primo paese produttore di petrolio al mondo dal 2017. Negli USA, il petrolio viene prodotto in 32 stati e nelle acque costiere. Lo stato con la maggior produzione è il Texas (41%). Il paese è anche il più grande consumatore di petrolio, con un utilizzo totale di 7,47 miliardi di barili di petrolio nel 2019.
Uno dei motivi principali per cui gli Stati Uniti sono diventati il primo produttore di greggio è il fatto che è stato il primo paese ad adottare nuovi metodi di perforazione. Gli impianti di perforazione possono ora trivellare in orizzontale, consentendo un maggiore accesso agli strati rocciosi in cui si trova il petrolio. Tra il 2018 e il 2019, la produzione di petrolio negli Stati Uniti è aumentata di oltre il 9%.
2. Arabia Saudita – 11,62 milioni di barili al giorno
L’Arabia Saudita è stata al primo posto di questa classifica per alcuni anni, prima del soprasso degli Stati Uniti. È il sesto maggiore consumatore della materia prima, con un utilizzo medio di 3,78 milioni di barili al giorno. In seguito ai tagli stabiliti dall’OPEC, dal 2018 al 2019 la produzione di petrolio dell’Arabia Saudita è diminuita di 609.000 barili al giorno.
È stata poi ridotta di altri 3,30 milioni di barili al giorno nel 2020, a seguito del calo della domanda dovuto al blocco dell’economia mondiale causato dalla pandemia di coronavirus. L’Arabia Saudita ha letteralmente scioccato gli investitori con la decisione di tagliare la produzione di greggio a febbraio e marzo 2021 a margine di un accordo OPEC+ sulle prossime forniture. Questi cali di produzione sono però motivo di preoccupazione per il paese, perché la produzione di petrolio in Arabia Saudita corrisponde a circa il 42% del PIL nazionale.
3. Russia – 11,49 milioni di barili al giorno
In passato la Russia è stata il primo produttore di petrolio nel mondo, prima del sorpasso dapprima dell’Arabia Saudita e poi dagli USA. La crescita complessiva della produzione tra il 2018 e il 2019 è stata inferiore all’1%, poiché l’OPEC e i grandi produttori di petrolio russi hanno stabilito di ridurre la produzione a causa del calo dei prezzi del petrolio. All’inizio del 2020, la pandemia di Covid-19 ha ridotto la produzione di un altro 20%.
La principale area di estrazione del paese si trova nella Siberia occidentale e corrisponde ai giacimenti di Priobskoye e Smotlor. A metà 2020, la Russia è risultato essere il quinto più grande consumatore di petrolio con 3,31 milioni di barili al giorno, un consumo pari a circa il 4% del totale mondiale.
4. Canada – 5,50 milioni di barili al giorno
Il Canada continua a scalare la classifica dei 10 maggiori produttori di petrolio al mondo: è passato dal quinto posto visto nel 2018 con 5,29 milioni di barili al giorno al quarto posto. Si pensa che la sua produzione aumenterà di oltre il 120% entro il 2050, superando il tasso di crescita di tutti i paesi non OPEC. Sebbene il drastico aumento della produzione sia costoso, poiché il 96% del petrolio del Canada proviene dalle sabbie bituminose, il paese ha accesso alla tecnologia necessaria per ridurre i costi.
Il consumo di petrolio in Canada è di poco superiore ai 2,4 milioni di barili al giorno, al tasso di consumo attuale, ha una quantità di petrolio sarebbe dunque sufficiente per altri 180 anni. Ulteriori piani per il futuro includono l’espansione agli accordi commerciali, che dovrebbero essere conclusi entro dicembre 2022.
5. Cina – 4,93 milioni di barili al giorno
La Cina è il quinto più grande produttore di petrolio al mondo, ma è il secondo maggiore consumatore, con un utilizzo medio di circa 14 milioni di barili al giorno. Questo è uno dei motivi per cui, in seguito alla pandemia di coronavirus, il mercato ha reagito in modo così drastico al calo della domanda di petrolio da parte della Cina.
La maggior parte del petrolio cinese viene estratto nelle aree centro-orientale e centro-settentrionale. Nel complesso, la produzione di petrolio in Cina è scesa lentamente e, ai livelli attuali di consumo e produzione, le rimangono circa 5 anni di riserve.
6. Iraq – 4,79 milioni di barili al giorno
Tra il 2018 e il 2019, la produzione petrolifera dell’Iraq è aumentata del 2,6%, portando la produzione a 4,74 milioni di barili al giorno. Il paese detiene circa il 9% delle riserve mondiali di petrolio, oltre 140 miliardi di barili.
Sebbene sia solo al sesto posto nell’elenco dei maggiori produttori di petrolio, è il secondo paese dell’OPEC in termini di dimensioni. È anche il secondo più grande esportatore di questa materia prima a livello globale. Dal 2010, le esportazioni di greggio del paese sono raddoppiate passando da 2 a 4 milioni di barili al giorno: la maggior parte del petrolio viene esportato in Cina, India ed Europa.
7. Emirati Arabi Uniti – 4,13 milioni di barili al giorno
Gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo paese OPEC nell’elenco dei principali produttori di petrolio. Con 98 miliardi di barili, le riserve di petrolio degli Emirati Arabi Uniti sono rimaste più o meno invariate dal 1988. Al ritmo attuale di produzione e di consumo, questo significa che il paese ha riserve sufficienti per quasi 300 anni.
8. Brasile – 3,67 milioni di barili al giorno
Il Brasile ha visto un aumento significativo della produzione di petrolio dal 2018. A dicembre 2019, la produzione era di 3,10 milioni di barili al giorno, con aumento dello 0,52% rispetto a novembre 2019 e del 15,44% rispetto all’anno precedente.
Come per la maggior parte dei paesi produttori di petrolio, negli ultimi mesi le esportazioni di petrolio del Brasile sono diminuite a causa della minore domanda globale causata dalla pandemia. Il paese detiene meno dell’1% delle riserve mondiali di petrolio, sufficienti per circa 15 anni.
9. Iran – 3,19 milioni di barili al giorno
Negli anni ’70, l’Iran aveva un controllo significativo sull’industria petrolifera, producendo tra i 5 e i 6 milioni di barili di petrolio al giorno. Con il passare degli anni e con l’avvio di produzione ed esportazione di petrolio da parte di altri paesi, questa si è via via ridotta. Ulteriori cali della produzione si sono man mano verificati nei periodi in cui gli Stati Uniti imponevano e inasprivano le sanzioni all’Iran.
Il cambiamento delle condizioni economiche ha portato l’Iran ad ridurre le proprie previsioni di ricavi petroliferi. Tuttavia, il paese continua a investire nel petrolio, con l’obiettivo di iniettare 500 miliardi di dollari nel settore entro il 2025.
10. Kuwait – 2,94 milioni di barili al giorno
La produzione di petrolio e gas del Kuwait costituisce oltre metà del suo PIL e oltre il 90% dei suoi ricavi da esportazioni. Il paese aveva in programma di aumentare i suoi livelli di produzione e portarla a 4 milioni di barili al giorno nel 2020, ma l’aumento è stato bloccato dalla pandemia globale. L’economia del Kuwait dipende enormemente dalla produzione di petrolio e proprio per questo motivo potrebbe aver bisogno di trovare un altro settore per incrementare i suoi ricavi.