Petrolio: i prezzi potrebbero ripartire solo nel 2023 | Investire.biz

Petrolio: i prezzi potrebbero ripartire solo nel 2023

08 set 2020 - 16:04

08 set 2020 - 16:04

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Pioggia di vendite negli ultimi 10 giorni per il mercato petrolifero, con gli investitori preoccupati dall'aumento dei casi di Covid-19. BofA stima un recupero tra 3 anni

  • Il petrolio WTI continua la fase di ritracciamento in scia all'aumento del contagio negli USA e al taglio dei prezzi di Saudi Aramco;
  • Per BofA i viaggi aerei riprenderanno i livelli pre-covid solo con il vaccino e quindi i prezzi del petrolio saliranno non prima di tre anni;
  • Le auto elettriche potrebbero accelerare il declino del petrolio, ma a partire dal 2030

 

Ancora vendite sul petrolio. La ripresa della domanda dopo lo shock di marzo e il taglio dell'offerta da parte dell'OPEC+ non sono bastati a rilanciare il greggio al punto da ritestare i livelli raggiunti prima della crisi. Dalla fine del mese scorso l'oro nero ha lasciato per strada circa l'8% nel mercato delle materie prime e ora viene da una serie di cinque sedute consecutive di ribassi. Nella giornata di oggi il Brent è sceso sotto i 42 dollari al barile (-2,29%), ancora più pesante è il sell-off riguardo il WTI (-4,6%).

A determinare il sentiment negativo è il progressivo avanzare della pandemia, soprattutto negli Stati Uniti, dove 22 Stati federali su 50 hanno visto un incremento di casi nelle ultime 24 ore. L'umore degli operatori è reso ancora più nero dall'annuncio di Saudi Aramco del taglio dei prezzi per l'offerta di greggio leggero per il mese di ottobre, a dimostrazione del fatto che le previsioni sull'andamento della domanda sono tutt'altro che rosee. Se si fa riferimento al primo semestre dell'anno in corso, non c'è mai stato un crollo della domanda così violenta, con una contrazione in media di 16 milioni di barili al giorno solo nel secondo trimestre.

 

Bank of America: le perdite dal crollo del petrolio saranno recuperate sono nel 2023

In questo quadro, Bank of America fa un'analisi dettagliata della situazione in riferimento al greggio. Gli esperti di BofA ritengono che i miglioramenti sono evidenti rispetto alla primavera scorsa, quando si era in pieno lockdown. Tuttavia, anche se il traffico stradale ha ripreso a funzionare a pieno ritmo, quello aereo ancora vacilla.

Attualmente infatti si registra un numero di voli che è soltanto la metà rispetto a prima della pandemia. E secondo l'investment bank questo livello sarà destinato a durare fino a quando non ci sarà un vaccino efficace che possa essere distribuito in tutta la popolazione mondiale.

Tenendo conto che ci vorranno ancora dai 12 ai 18 mesi per diffondere una soluzione che immunizzi gran parte delle persone, BofA prevede che le compagnie aeree aumenteranno i viaggi nel 2022 del 75% rispetto al 2019 e nel 2023 del 90%. Nel contempo la domanda di carburante salirà nel triennio a una media di 4 milioni di barili al giorno.

Di conseguenza anche il prezzo del petrolio dovrebbe lievitare. La banca d'affari stima per questo trimestre un prezzo medio del WTI a 40 dollari e del Brent a 43 dollari, nel quarto trimestre il greggio texano dovrebbe salire a 44 dollari e quello del Mar di Scozia a 47 dollari e nel 2021 ci dovrebbe essere un aumento delle quotazioni rispettivamente a 47 e 50 dollari.

 

Bank of America: l'incognita delle auto elettriche

A giudizio degli analisti di BofA, lo sviluppo delle auto elettriche sarà molto importante per determinare quanto nel lungo periodo possa aumentare la domanda di petrolio. Per il momento le previsioni indicano che la crescita delle richieste di veicoli non inquinanti o a bassa emissione di carbonio sarà costante, ma raggiungerà il suo apice a partire dal 2030.

Secondo gli esperti le vendite di auto elettriche occuperanno una fetta del mercato del 34% tra 10 anni, fino ad arrivare al 95% entro il 2050. Allo stesso tempo l'utilizzo di petrolio giungerà al punto massimo nel prossimo decennio con un livello di 105 milioni di richieste giornaliere.

Il greggio subirà però un declino proprio a partire da tale periodo con un calo a 95 milioni entro il 2050 che diventerebbero 76 milioni qualora anche i camion si adeguassero alla transizione energetica. Nei Paesi in via di sviluppo le auto elettriche non saranno del tutto decollate, quindi per qualche altro decennio ci sarà spazio per la richiesta in grandi quantità di combustibile. Al di là di questo però, ormai la strada è tracciata.

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