Uno dei rapporti di cambio che tengo in maggiore considerazione quando gli scenari di guerra o comunque geopolitici entrano in scena è USD/CHF. Il franco svizzero da sempre rappresenta la valuta verso la quale gli operatori vanno quando la tensione sale ai massimi livelli, preferendola anche a euro e dollaro americano nonostante la remunerazione più bassa.
Per questo USD/CHF è un eccellente barometro del futuro dei mercati, ma anche dei tassi di interesse. Considerando che la Svizzera non ha nessuna intenzione di alzare il costo del denaro visto anche che il fenomeno di rafforzamento del franco ha contribuito a smussare i recenti inasprimenti dei prezzi al consumo, un movimento al ribasso o al rialzo del cambio può essere una guida delle aspettative degli operatori sui tassi USA.
La Fed a marzo alzerà il costo del denaro di 25 punti base, ormai Jerome Powell non può tirarsi indietro nonostante gli scenari di guerra. Le speculazioni su rialzi più aggressivi, ovvero 50 punti base a marzo, sono svanite dopo l’invasione russa. Se USD/CHF dovesse scivolare sotto i supporti il segnale sarebbe quello di un ritorno di fiamma dovish da parte della Banca centrale USA.
USD/CHF: il barometro del rischio dei mercati
Con l’arrivo della pandemia di Covid-19, USD/CHF scivolò in pochi giorni di quasi l’8%, dando vita al primo di un violento rimbalzo seguito da un nuovo e prolungato calo terminato a fine 2020 poco sopra 0,87. Questa è la fuga dal rischio nel mondo valutario. Da fine 2020 il cambio ha ricominciato a salire anticipando quella ripresa economica post pandemia effettivamente arrivata.
Dalla primavera 2021, i prezzi hanno continuato la fase di di stallo e creando una situazione di massimi e minimi convergenti. I primi in salita confermano l’uptrend, i secondi in discesa confermano come c’è una solida resistenza.
In analisi tecnica figure di questo tempo si interrompono solitamente a tre quarti del completamento. Ci siamo, i tempi sono maturi. Nel 2022 i ripetuti test del supporto sono falliti, il cambio non è riuscito a scendere sotto 0,91 e 0,915: questa è la soglia che il dollaro non deve perdere.
USD/CHF: analisi tecnica e livelli trading
Il giorno successivo all’invasione russa USD/CHF è salito fino a 0,93, con la notizia che da un certo punto di vista è servita per ridurre l'incertezza dal quadro tecnico. Ora il mercato è tornato a testare i supporti, con il mercato che non sembra capire quale direzione prendere.
Una rottura della resistenza a 9,935 riporterebbe un pò di sereno, migliorando la struttura tecnica. Al contrario, una flessione al di sotto di 0,91 potrebbe indicare un peggioramento sia del quadro grafico che di quello geopolitico.