Nella seduta di oggi le quotazioni del rublo russo hanno subito un deciso crollo arrivando a toccare i loro minimi storici. La causa di questo deciso movimento arriva dall’ordine arrivato da Vladimir Putin di smilitarizzare l’Ucraina.
Questa mossa, che ha di fatto dato il via ad una guerra, potrebbe ora portare ad una mossa della Banca di Russia direttamente nel mercato dei cambi. Questa operazione di Mosca darà quasi certamente il via a sanzioni severe da parte degli USA e gli alleati. La discesa della divisa russa nei confronti di quella statunitense era comunque già in atto da tempo: da inizio anno il calo si attesta nell’ordine dei 14 punti percentuali, 10 dei quali nel solo mese di febbraio.
USD/RUB: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le quotazioni di USD/RUB hanno confermato tutti i segnali di forza degli ultimi mesi, quando i corsi sono riusciti a rimbalzare a ridosso del livello orizzontale lasciato in eredità dai massimi del 13 agosto 2018.
Il conseguente impulso ha riportato i compratori a violare la linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 18 marzo e 29 settembre 2020, riportandosi dapprima al di sopra della soglia psicologica di 80, per poi passare alla violazione della resistenza espressa dai top del 18 marzo 2020.
Dopo un veloce approdo sull’area dei 90, ora le quotazioni del cambio hanno iniziato a correggere ma, se dovesse essere confermata l’uscita dall’ampia fase laterale in atto dl 2016, si potrebbe assistere ad una nuova fase ascendente che andrebbe a proseguire la tendenza rialzista di lungo periodo.
Al contrario, dei riassorbimenti al di sotto di 80 verrebbero interpretati come un segnale favorevole ai venditori, che avrebbero come obiettivo principale area 76. Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie di matrice long da 78. Lo stop loss sarebbe identificato a 74, mentre l’obiettivo a 85.