Le Banche centrali che hanno deciso di non alzare i tassi di interesse in questi mesi sono pochissime, tra queste per motivi opposti quelle di Giappone e Turchia ad esempio. Se la BCE con il consueto ritardo si adeguerà alla tendenza a luglio, in Scandinavia il processo è già in corso da tempo. L'istituto norvegese ha alzato i tassi più del previsto nell’ultimo meeting: con 50 punti base il costo del denaro è arrivato all'1,25% con le previsioni della Norges Bank che indicano in 2,25% i tassi ufficiali a fine 2022 e 3,25% a fine 2023. L'istituto ha però precisato che non è così scontato che la direzione possa essere al rialzo per tutto il 2023, perché all’orizzonte si intravedono segnali di rallentamento economico.
L’inflazione in Norvegia è attesa nel 2022 al 4,8% con una disoccupazione sotto al 2%. Questa combinazione preoccupa la Norges Bank, anche perché un’azienda su due fatica nel trovare personale sul mercato, massimi dal 2007. Le stime di crescita sono però state riviste al ribasso per il 2023 (+1,6% il PIL).
Il rialzo dei tassi comincia intanto a raffreddare un altro mercato cresciuto troppo, quello immobiliare. Il 2023 dovrebbe vedere un ribasso dei prezzi dell'1%, poco, ma un campanello d’allarme che sommato agli altri sta indebolendo la corona norvegese.
Anche la Svezia ha deciso di muoversi in anticipo sul costo del denaro con un aumento la scorsa settimana di 50 punti base. A febbraio 2023 i mercati si aspettano tassi al 2%, con un differenziale verso l’euro che però non è riuscito a scaldare la divisa svedese. La Riksbank ha incrementato in modo considerevole le previsioni di inflazione per il 2022 e 2023, abbassando le prospettive di crescita dimezzando ancora la portata di un QE che si avvia all’esaurimento.
EUR/NOK ed EUR/SEK: analisi tecnica e livelli trading
Dopo un ritorno a giugno sui supporti di area 10 EUR/NOK è arrivato alla resistenza tecnica più cruciale, ovvero quella zona di prezzo compresa tra 10,4 e 10,5, oltre la quale la debolezza della divisa norvegese si spingerebbe molto più avanti confermando i timori di una recessione globale. Al momento la strategia migliore sembra quella di continuare a rimanere long con target 10,9.
EUR/SEK si avvicina adesso pericolosamente ai massimi di marzo, in zona 10,90. Un livello rilevante che dal 2018, fatta eccezione per una breve escursione dovuta alla pandemia nel 2020, ha sempre contenuto le spinte dell’euro. Questo penso possa essere un buon livello sul quale valutare un long SEK con prospettive positive di medio periodo.