Il dollaro si presenta all’appuntamento con il mese di luglio particolarmente forte, con il Dollar Index ritornato ai livelli 20 anni fa. EUR/USD continua a premere sui supporti chiave di 1,03 e USD/JPY è tornato in zone che non si vedevano dal 1998. Quale la miglior strategia operativa in questo momento? Difficile da sostenere psicologicamente una strategia di ingresso long quando una tendenza così dirompente è in atto.
Dollaro USA: i fattori che potrebbero indebolire il biglietto verde
Il timore è sempre quello di partecipare ad movimento che potrebbe finire da un momento all’altro. Dall’altra parte ci sono informazioni di mercato che sembrano remare quasi esclusivamente a favore del biglietto verde: mercati finanziari volatili e in tensione, differenziale tassi favorevole agli USA, certezze di politica monetaria da parte della Fed contro incertezze ( BCE) o decisione di non combattere per ora l’inflazione ( BOJ).
Eppure ci sono elementi che potrebbero andare contro il dollaro americano, uno su tutti il sentiment che per quello che riguarda l’euro appare particolarmente depresso. Poi c’è una stagionalità che storicamente tra maggio e ottobre non è favorevole alla valuta americana e infine le sorprese che possono arrivare dall'Eurotower se decidesse di avere un approccio meno accomodante del previsto.
Le sorprese potrebbe quindi aiutare l’euro ma anche lo yen vista l’ostinata volontà della Bank of Japan nel mantenere il controllo della curva dei rendimenti oltre a tassi di interesse a zero. Anche nel Paese del Sol Levante l’inflazione sta salendo e la debolezza della valuta appare un fattore in grado di soffiare sul fuoco dei prezzi al consumo da importazione, infatti le aziende giapponesi cominciano ad essere insofferenti.
EUR/USD e USD/JPY: analisi tecnica e livelli trading
EUR/USD e USD/JPY sono i cambi più osservati del pianeta e non possiamo quindi evitare di riprendere in mano i grafici per capire le prospettive estive. Cominciamo da EUR/USD: il mercato continua a premere sui minimi di inizio 2017. A maggio e giugno già in due occasioni, area 1,03 ha retto all’urto dei ribassisti. Il movimento bearish innescato al contatto con la media mobile a 50 giorni a 1,06 ha riproposto una pressione in vendita che di nuovo tenterà di sfondare i supporti.
Questa è la porta d’accesso per scendere sotto la parità ma per i motivi di sentiment, stagionalità e sottovalutazione fondamentale citati poco fa ho buoni motivi per confidare in una tenuta dell’euro. Una rottura di tale intorno aprirebbe le porte ad un profondo ritracciamento dei mercati finanziari.
Passiamo adesso a USD/JPY. Qui l’ascesa del cambio è stata obiettivamente impressionante negli ultimi mesi e la convenienza a finanziarsi in yen per comprare carta americana è indiscutibile. Se però osserviamo un indicatore di forza del trend come l’ADX ci accorgiamo che dopo il livello record di maggio (solitamente un trend sta prendendo forza sopra 30 mentre è esuberante sopra 50) il cambio sta continuando a salire mentre l'indicatore sta scivolando sotto 30. Il mercato con questa divergenza ci sta dicendo qualcosa?