Finalmente Robinhood approda a Wall Street dopo tanta attesa. La piattaforma di social trading ha fissato il prezzo IPO a 38 dollari per azione, ossia la parte bassa della forchetta di prezzo 38-42 dollari. La ragione è stata dettata dal fatto che l'azienda ha riscontrato una domanda non troppo forte per il suo debutto. Questo significa che la valutazione della società è di circa 32 miliardi di dollari, al di sotto di quanto si aspettavano molti. i quali contavano su una capitalizzazione di almeno 35 miliardi.
Robinhood ha scelto la strada della prudenza per evitare che già dal primo giorno di negoziazione si creassero vendite indesiderate. Dopo un'ora dall'apertura delle contrattazioni, sul sito ufficiale del NASDAQ e sui principali broker è impossibile trovare il primo prezzo ufficiale di contrattazione. La società è sbarcata a Wall Street con il ticker HOOD.
Ad ogni modo questo sarà un debutto diverso da quello di tutte le altre società, perché una grossa fetta delle azioni in fase di IPO sono state riservate ai piccoli trader e questo indubbiamente può rappresentare un rischio soprattutto se le azioni da subito dovessero salire molto. Infatti, gli investitori istituzionali tendono a conservare le azioni più a lungo, mentre quelli retail sono maggiormente guidati dalla frenesia di monetizzare i guadagni percepiti. Tutto ciò potrebbe generare un saliscendi del titolo anche molto violento.
Robinhood: i 4 punti di forza della piattaforma
Qualunque cosa dovesse succedere oggi a Wall Street, ciò non toglie che Robinhood abbia impresso una rivoluzione nel mondo del trading, soprattutto in rapporto al modo di acquistare e vendere gli strumenti finanziari. Al riguardo, si possono individuare 4 elementi distintivi dell'azienda che ha attirato quasi 18 milioni di utenti:
Commissioni zero
La piattaforma non è stata la prima a non far pagare le commissioni ai propri utenti. In realtà ci aveva provato il broker Zecco.com nel 2006, allorché offrì ai clienti la possibilità di acquistare e vendere 40 azioni al mese in maniera gratuita. L'anno successivo però ha dovuto tornare sui propri passi in quanto economicamente l'operazione non era sostenibile.
Nel 2015 ci provò con successo proprio Robinhood e fu un colpo duro per i broker concorrenti, i quali facevano pagare una commissione di negoziazione dai 5 ai 10 dollari. Questi furono costretti ad adeguarsi e molti di loro ora non addebitano alcuna tariffa. Il guadagno per la piattaforma deriva dal flusso di ordini che viene trasferito ai market maker, i quali applicano uno spread e pagano una percentuale al broker intermediario. Robinhood oggi ha l'81% delle proprie entrate derivante dal flusso di ordini.
Frazionamento azionario
Robinhood non è l'unica a farlo, ma la sua piattaforma consente di acquistare una piccola frazione di azioni, evitando di sborsare cifre molto alte per una singola azione. Ad esempio titoli come Amazon e Google costano migliaia di dollari e le società sono molto restie ad effettuare split azionari.
Quindi avere la possibilità anche di investire pochi dollari per una piccola parte delle azioni è un vantaggio non da poco per il piccolo trader che voglia puntare su società molto allettanti. Questo servizio acquisisce ancora maggiore importanza per l'investitore retail se si pensa che non vi è richiesto alcun importo minimo per aprire un conto con il broker.
Le opzioni
Oggi sono tanti i broker che offrono opzioni nella propria piattaforma, alcuni come TD Ameritrade e Interactive Broker che sono all'avanguardia. Robinhood ha la caratteristica di rendere più accessibile questo strumento attraverso impostazioni di funzionalità molto più agevoli. Questo è stato anche fonte di preoccupazione per la Security and Exchange Commission, la quale ha inflitto una multa di 70 milioni al broker anche per aver esercitato una supervisione lassista delle autorizzazioni al trading di opzioni.
Ad ogni modo Robinhood ha contribuito in questo modo a far crescere la volatilità sul mercato mediante questi prodotti in leva, soprattutto riguardo alcuni titoli che hanno occupato le vetrine in questi mesi, come GameStop e AMC.
Pubblico giovane
Uno dei successi di Robinhood è stato senz'altro quello di aver coinvolto un numero sempre più cospicuo di piccoli giovani investitori. Il trader medio nella piattaforma ha un'età di 31 anni e più di 2/3 del denaro investito attraverso la piattaforma proviene da clienti che hanno tra i 18 e i 40 anni. L'obiettivo dell'azienda è quello di far sì che questi utenti si trasformino in investitori di lungo periodo e al riguardo Robinhood sta studiando la possibilità di aprire a conti pensionistici.