Negli ultimi cinquant’anni, il governo degli Stati Uniti ha sperimentato diversi shutdown, periodi in cui il Congresso non ha approvato la spesa necessaria per mantenere operative le agenzie federali (Shutdown: cos'è e quando si verifica).
Il primo significativo shutdown, secondo la cronologia ufficiale, risale al 1976 durante la presidenza di Gerald Ford e durò 12 giorni. Negli anni successivi, i Presidenti Jimmy Carter e Ronald Reagan hanno vissuto una serie di chiusure, spesso legate a controversie sui finanziamenti per programmi sanitari, difesa e altri settori federali.
Negli anni ’90, sotto la presidenza di Bill Clinton, gli shutdown furono più lunghi, come quello tra dicembre 1995 e gennaio 1996, durato 21 giorni. Nella storia recente, gli shutdown sotto Barack Obama e Donald Trump hanno mostrato motivazioni politiche più complesse, come la riforma sanitaria o la costruzione del muro di confine con il Messico, culminando nel 2018-2019 con il più lungo shutdown della storia USA: 35 giorni.
L’attuale shutdown, iniziato il 1° ottobre 2025, è diventato il secondo più lungo nella storia. Tuttavia, nonostante l’ampia risonanza mediatica, le analisi storiche dimostrano che gli shutdown raramente hanno effetti duraturi sui mercati azionari. Gli investitori tendono a reagire più ai fondamentali economici che agli eventi politici temporanei.
Wall Street: i rendimenti medi post-shutdown dei principali indici
Sulla base dei dati a nostra disposizione, abbiamo calcolato i rendimenti medi degli indici S&P 500, Nasdaq 100 e Dow Jones a 1, 2, 3, 6 mesi e 1 anno dopo la fine degli shutdown a partire dal 1986. Di seguito la tabella riassuntiva.
| Indici |
1M |
2M |
3M |
6M |
1Y |
| S&P 500 |
0,96 |
2,37 |
4,56 |
10,17 |
10,82 |
| Nasdaq 100 |
2,20 |
4,09 |
8,75 |
20,23 |
24,63 |
| Dow Jones |
0,93 |
0,31 |
2,03 |
3,71 |
7,63 |
I dati mostrano che tutti e tre i principali indici statunitensi hanno registrato rendimenti positivi nei diversi orizzonti temporali successivi alla fine degli shutdown del governo USA. L’S&P 500 evidenzia una crescita costante, partendo da un incremento medio dello 0,96% a 1 mese e arrivando al 10,82% a 1 anno.
Il Nasdaq 100 mostra i rendimenti medi più elevati tra i tre indici, con una crescita significativa già nei primi tre mesi e un aumento marcato a sei mesi e a un anno, raggiungendo rispettivamente il 20,23% e il 24,63%. Il Dow Jones, pur mantenendo un andamento positivo, registra incrementi più contenuti nei primi due mesi e una crescita più moderata a sei mesi e a un anno, pari al 3,71% e al 7,63%.
Considerando il bias rialzista delle Borse, le performance osservate - soprattutto quelle a 3, 6 e 12 mesi - non sono però legate alla fine degli shutdown in sé, ma sono in larga parte il risultato della tendenza generale del mercato a crescere nel tempo.
Di conseguenza, questa statistica ha un valore principalmente descrittivo e informativo, utile per comprendere come i mercati abbiano storicamente reagito agli shutdown, ma non va interpretata come uno strumento predittivo in grado di anticipare future performance a seguito di nuovi shutdown.