Dopo aver esplorato l'andamento dei mercati finanziari nel mese di dicembre, ci concentriamo ora sul mese di gennaio. Gennaio è tradizionalmente considerato un mese cruciale per i mercati finanziari, segnando l'inizio di un nuovo anno. Questo periodo vede gli investitori rivalutare strategie, ribilanciare i portafogli e reagire alle prospettive economiche e di politica monetaria per l'anno appena iniziato.
Di seguito, esamineremo i pattern storici dei rendimenti del mese di dicembre dei principali indici azionari USA, cercando di individuare tendenze ricorrenti e di comprendere se e come queste possano essere utilizzate per le proprie strategie di trading o d’investimento.
La stagionalità nel mese di gennaio a Wall Street
Analizziamo ora, tramite la piattaforma Forecaster, la stagionalità per il mese di gennaio sui principali indici azionari statunitensi: guarderemo lo S&P 500, il Dow Jones Industrial Average (DJIA) e il NASDAQ 100.
S&P 500
Dow Jones
NASDAQ 100
Secondo la piattaforma Forecaster, gennaio è storicamente un mese positivo che segue la ripresa tipica del quarto trimestre per i principali indici azionari statunitensi. Considerando gli archi temporali che vanno da 3 anni a 30 anni, sull'S&P 500 tutti i periodi di riferimento sono impostati al rialzo in questo mese, con un numero di occorrenze superiore al 50% per ogni periodo analizzato (ad eccezione del 10 anni fisso al 50%).
Essendo i tre indici estremamente correlati positivamente, anche sul Dow Jones e sul NASDAQ 100 si può chiaramente notare questo bias nell’ultimo mese dell’anno.
Stagionalità: bene tenerla a mente, ma non basta
Gli investitori possono considerare le tendenze stagionali come parte della loro strategia di trading o investimento, ad esempio come filtro operativo, ma è essenziale integrare tali informazioni con un’analisi più ampia che includa altri tipi di indicatori (tecnici, macro, fondamentali ecc.).
La stagionalità è un aspetto importante da considerare nell’analisi dei mercati finanziari, soprattutto per quei sottostanti che hanno una stagionalità intrinseca come le materie prime, ma riguardo gli indici azionari non deve essere l’unico fattore guida nelle decisioni di investimento.