India e Russia, due Paesi (e due valute) protagonisti delle azioni del Governo americano negli ultimi giorni.
Per l’India i rumors si fanno sempre più insistenti circa un accordo imminente sui dazi con gli Stati Uniti. La rupia, reduce da nuovi minimi storici, si è ripresa.
Per la Russia il fronte bellico è sempre caldo ma all’Europa si sono aggiunti gli Stati Uniti nell’infliggere nuove sanzioni sulle grandi società petrolifere. L’economia russa rischia di vivere una fase complicata nei prossimi mesi e la Banca centrale corre in soccorso.
India e Russia sono stati finora partner molto vicini per quello che riguarda la fornitura di greggio da Mosca verso Dehli.
USD/INR in discesa in direzione 85
L’ingresso di Trump sullo scenario commerciale con tanto di dazi sulle merci indiane aumentati del 50% proprio perché il Paese emergente ha finora fatto massiccio uso di oro nero russo, ha messo in discussione ogni accordo commerciale.
Le indiscrezioni degli ultimi giorni sembrano confermare che l’India è pronta a ridurre pesantemente gli acquisti di petrolio russo in cambio di un taglio dei dazi al 15-16% sulle proprie merci dirette negli States. A questo si aggiungerebbero accordi di import di prodotti agricoli.
Bella reazione della rupia che si è allontanata dalla pericolosa zona 90 nel rapporto USD/INR e che adesso potrebbe tentare addirittura di convergere verso i minimi dell’anno poco sotto quota 85.

Una situazione di minor tensione sulla valuta che permetterebbe alla Banca centrale di operare con maggiore serenità sui tassi, oggi al 5,5%. Una riduzione del costo del denaro sembra infatti nelle intenzioni della RBI per rilanciare la crescita considerando che le stime di inflazione sono state riviste al ribasso al 2,6% dal 3,1%.
USD/RUB: atteso un nuovo spunto rialzista
Anche in Russia la Banca centrale si è mossa sui tassi tagliando di 50 punti base il costo del denaro.
Il problema in questo caso è che le aspettative di inflazione di consumatori e imprese rimangono troppo alte a causa di un mix di scarsità di forza lavoro e costo delle importazioni.
Le nuove sanzioni americane ed europee rischiano di peggiorare un quadro economico che senza il sostegno dell’import indiano va incontro ad un ulteriore deterioramento.

Da vedere se questa evoluzione convincerà Putin ad allentare la morsa sull’Ucraina, ma per ora quello lo spiraglio di pace di un incontro con Trump a Budapest si allontana e forse anche per il rublo il momento positivo sta per esaurirsi.
USD/RUB ha vissuto questo 2025 tutto all’insegna della discesa. Un rafforzamento della divisa russa più frutto della debolezza del dollaro che della forza della divisa di Mosca comunque capace di arrivare a ritestare zona 77.
Questo sembra essere un supporto di assoluto spessore, già interessato nei mesi scorsi. Qui il movimento dell’intero bull market precedente cominciato nel 2022 è stato ritracciato per due terzi. Quello che mi attendo adesso è una fase di accumulazione a cui dovrebbe seguire un nuovo spunto di USD/RUB verso l’alto allontanando definitivamente il cambio da area 80.