Nonostante i ripetuti messaggi concilianti che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha indirizzato verso il Paese asiatico, l’India rimane sotto pressione lato valutario, più del “nemico” cinese. Vediamo i dettagli e come operare sulla valuta.
La debolezza della rupia indiana
La rupia indiana è vittima di un consistente ribasso nel cambio verso il dollaro. Il cambio USD/INR, da ottobre 2024 a oggi, è passato da 83 a 88, senza offrire per ora grandi margini in grado di avallare l’ipotesi di inversione di tendenza. Assieme alla lira turca, la rupia è l’unica valuta ad aver perso terreno contro il dollaro americano. Questo andamento è stato alimentato dalla decisione della banca centrale indiana di tagliare i tassi di 25 punti base, portandoli al 6,25% a inizio febbraio.
Inflazione e politica monetaria di Malhotra
Il nuovo Governatore, Malhotra, ha ridotto i tassi per la prima volta dal 2020, dopo averli mantenuti fermi al 6,5% per oltre due anni. Il mercato obbligazionario, attraverso le curve swap, indica come altamente probabile un ulteriore taglio, anche se sarà l'andamento dell'inflazione a dettare i tempi di questa manovra.
Il dato di inflazione pubblicato la scorsa settimana conferma che la direzione intrapresa è quella corretta, grazie al considerevole ridimensionamento dei prezzi al consumo nel mese di gennaio. Il dato headline è salito al 4,3%, molto meno delle attese, rispetto al 5,2% di dicembre. Questo lascia alla banca centrale ampi spazi di manovra, permettendole di gestire tassi reali positivi, anche se finora gli investitori rimangono prudenti.
Rupia indiana: il quadro grafico su USD/INR
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Sarà interessante seguire l’evoluzione tecnica del cambio USD/INR nelle prossime settimane per capire se il livello di 88 rappresenta un massimo destinato a durare. Se confermato, questo scenario potrebbe offrire agli investitori l’opportunità di sfruttare il rendimento delle obbligazioni indiane in valuta locale, anche attraverso ETF, per un'operazione tattica di breve-medio periodo.
Se il cambio scendesse sotto area 86, si avrebbero i primi segnali ribassisti, con la possibilità di una discesa fino a 84. Questo permetterebbe alla rupia di riallinearsi alle altre valute emergenti, che, nonostante le minacce di Trump, hanno vissuto i primi due mesi del 2025 in modo positivo.