Il clima di avversione per il rischio ha colpito molte valute emergenti nell’ultimo mese, con alcune di queste arrivate a sfiorare perdite contro euro di quasi il 10%. La cronica lira turca, ma anche quel rand sudafricano che bene aveva fatto nel corso del 2024.
Tipica valuta correlata agli indicatori di volatilità, il rand ha toccato nuovi minimi storici contro euro e tra poco analizzeremo la situazione tecnica per comprenderne la possibile evoluzione futura.
Oltre a motivazioni di natura prettamente finanziaria, dazi in primis, il mercato sta facendo i conti anche con la stabilità del governo di unità nazionale visto che soprattutto su temi economici gli accordi tra le parti sembrano sempre più a rischio.
La discesa nei prezzi di molte commodities industriali ha contribuito ad appesantire il clima attorno ad un rand che non può oggi offrire rendimenti giudicati dai mercati sufficienti per remunerare il rischio.
Economia SudAfrica: due minacce per i consumi, l'IVA ed i dazi
L’economia non sta fornendo segnali concreti di ripresa. La produzione manifatturiera si è contratta a febbraio proseguendo nel solco già tracciato a gennaio. La produzione mineraria, dopo una contrazione a gennaio, è prevista nei dati di febbraio in ripresa di un modesto 1%.
Chi sta reagendo bene ai recenti tagli nei tassi sono i consumi interni che appaiono ancora ben intonati. All’orizzonte si prospetta però un aumento dell’IVA domestica e l’impatto dei dazi a livello globale che potrebbero tornare a premere sull’inflazione prevista al 3,7% nel 2025.
Forex: EUR/ZAR, il bull market è più solido che mai
L’analisi tecnica del cross EUR/ZAR ci mostra però un rand molto fragile sotto ai minimi registrati in epoca Covid e nel 2023 di fronte alla grave crisi politica. Il superamento della barriera posta in area 21 ha indubbiamente avuto un impatto notevole su tutta la struttura tecnica.
Il grafico di EUR/ZAR è fin da inizio secolo un susseguirsi ciclico di spike verso l’alto seguito da fasi stallo e ripiegamento. In tutti questi casi si è però reso necessario un sacrificio di almeno il 30% su base annua per il rand. Al momento siamo di fronte solo ad un terzo di questa perdita che ci permetterebbe di fissare come interessante il livello di ingresso. Per questo ritengo poco interessante valutare un ingresso sul rand contro euro se non da area 23 in su.

I pull back in area 21 saranno da interpretare come mere fasi di aggiustamento all’interno di un bull market del cross oggi più solido che mai.
E le incertezze globali non aiutano in questo momento a ragionare sul rand sudafricano come valuta affidabile per fare una scommessa valutaria strategica.