Questa fase decisamente pazza del mercato Forex (ma anche del mercato azionario) post dazi di Trump ha messo in evidenza quali sono le valute difensive utili a tutti coloro che scommettono su nuove tensioni finanziarie nei prossimi mesi.
L’elemento nuovo di un mercato che mercoledì scorso ha vissuto l’ennesimo capitolo di una saga schizzofrenica della politica commerciale americana, con la sospensione per 90 giorni dei dazi e l’inasprimento delle barriere alla Cina (con le contromosse di Pechino), è che il dollaro americano non rappresenta più il destinatario del flight to quality ma in un certo senso ne è la vittima.
Forex: movimenti tipici da fasi finanziarie turbolenti
Se è vero che tutte le valute più esposte al ciclo economico (soprattutto cinese) hanno pagato a caro prezzo questa vera e propria guerra Cina-Stati Uniti, come ad esempio il dollaro australiano e canadese oltre a tutte le commodity currencies come il rand sudafricano e il real brasiliano, è altrettanto vero che il dollaro americano ha perso terreno contro euro (tornando a 1,11), yen giapponese e franco svizzero.
Tipico comportamento da fasi finanziarie turbolente. Con una novità rispetto al passato: l'euro ha svolto il ruolo di nuovo attore, catturando i flussi in uscita dagli USA.
Interessante appare altresì il comportamento del cambio USD/CHF, probabilmente il vero termometro della paura per i mercati. Un cambio che ha bucato in chiusura di settimana gli importanti supporti di area 0,835, livello che a gennaio e settembre 2024 aveva già messo sotto pressione il biglietto verde.

Le drammatiche fasi delle ultime settimane hanno riportato USD/CHF su questi livelli prima di un violento rimbalzo mercoledì scorso. Poi di nuovo un affondo, questa volta decisivo. L'ipervenduto settimanale, teoricamente indicazione di un punto di bottom primario in formazione, tiene accesa qualche speranza per il dollaro.
Se rimbalzo sarà, comunque appare difficile che il cambio si possa spingere oltre area 0.90/0.92, resistenza altrettanto solida e che da mesi non permetteva al biglietto verde il cambio di passo. USD/CHF sarà il vero termometro della paura dei mercati da osservare nei prossimi mesi e la sensazione è che la febbre adesso cominci a salire.
Altro rapporto di cambio tipicamente in evidenza in queste fasi è USD/JPY. Anche in questo caso il mercato ha saputo violare un supporto chiave come 145 che dal 2020 sostiene il rialzo del cambio. A questo punto appuntamento a 140, ultimo scoglio prima di un cambio di tendenza epocale.

Per USD/CHF e USD/JPY siamo quindi di fronte al superamento di livelli che fanno entrare i mercati in una nuova dimensione. Andare lunghi appare rischioso in questa fase confidando in un rimbalzo, la sensazione è piuttosto di un contesto pericoloso dove nuove tendenze favorevoli a franco svizzero e yen giapponese potrebbero affondare il dollaro. Settimana decisiva quella che si presenta davanti a noi?