Dal punto di vista valutario i cittadini europei devono ringraziare l’euro. L’annuncio dei dazi di Trump ha provocato una valanga valutaria che ha visto l’euro uscire come vincitore. Tra le valute crollate sotto i colpi della politica protezionistica di Trump ci sono le due valute pacifiche dollaro australiano e neozelandese con rotture tecniche significative che andrò ad analizzare tra poco.
Dopo il taglio di febbraio, la Banca centrale australiana ha lasciato invariati i tassi di interesse al 4,1% ma la tempesta dei dazi ha travolto anche l'AUD, pur non essendo il paese Pacifico tra i più colpiti dalle nuove misure volute da Trump.
Il mercato del lavoro, al quale la RBA (Reserve Bank of Australia) è molto sensibile, a febbraio non ha fornito indicazioni particolarmente esaltanti e per questo il mercato sconta 25 punti base di taglio nella riunione di maggio.
La Banca centrale ha ammesso che in questo momento prevedere un rientro dell’inflazione verso il target del 2-3% non è semplice e nel dubbio preferisce attendere segnali più significativi. Il problema è che uno dei partner principali, la Cina, è stato colpito duramente dalle misure di Trump con annesse ritorsioni già messe in campo da Pechino.
Una manovra, quella del taglio dei tassi di interesse da parte dell’Australia, che si inserirebbe nel solco dei vicini di casa neozelandesi che, sempre secondo il mercato, dovrebbero ridurre il costo del denaro di altri 75 punti base entro fine anno visto il persistente di un marcato calo nella fiducia delle imprese locali prevedibilmente in peggioramento.
Forex: EUR/AUD in direzione dei livelli Covid
EUR/AUD, dopo un anemico pullback seguente la netta rottura rialzista da parte del cross, ha preso decisamente la strada del rialzo. Il cross è entrato in un territorio nel quale non troverà livelli di resistenza significativi fino a 1,90, chiusura di una giornata con massimo intraday a 1,98 e che risale ai tempi del Covid a marzo 2020.
Se solo la banca centrale australiana dovesse lasciar trapelare la volontà di abbassare i tassi l’obiettivo di EUR/AUD sarebbe raggiunto in un attimo. Il crollo nei prezzi delle commodities altro non fa che amplificare questo momento di debolezza.

Ai livelli Covid è già arrivato il cross EUR/NZD con una spike drammatica che sta portando la valuta neozelandese a valere 2 NZD per EUR.

Evidente che il mercato scommette su una recessione globale come ai tempi del Covid. Altrettanto evidente anche che solo un cambio di atteggiamento americano e relativo avvio di trattative anche con Pechino, muterebbe l’umore di mercati valutari che in questo momento vedono l’euro come bene rifugio privilegiato.