Dollaro australiano che puntualmente ancora una volta non riesce ad invertire quella tendenza ribassista contro dollaro americano che da tempo accompagna il cambio AUD/USD. Tra poco analizzeremo il grafico, quasi da manuale dell’analisi tecnica, ma prima vale la pena comprendere le cause di questo passo indietro dell’Aussie.
Australia: l'inflazione preoccupa
Gli investitori hanno raffreddato le loro attese per un taglio nei tassi in Australia previsto nel meeting della RBA che si chiuderà domani. La causa è stata la lettura del dato di inflazione. I prezzi al consumo australiani ad agosto sono infatti saliti del 3% rispetto all’anno precedente, in crescita rispetto all’incremento di luglio (2,8%) e alle previsioni degli analisti.
Anche i dati "core" hanno confermato che il percorso di rientro dell’inflazione si è interrotto. L'indice calcolato al netto delle componenti più volatili è salito ad esempio al 3,4% costringendo molti analisti ad abbandonare l’ipotesi di taglio nei tassi entro fine anno da parte della RBA (Riunioni Banca centrale australiana: le date dei meeting 2025), ipotesi rafforzata anche dalle recenti dichiarazioni del Governatore Bullock.
Bullock non ha infatti esitato a indicare come non ancora raggiunto l’obiettivo di stabilizzazione dell’inflazione dentro ai livelli target, facendo appunto propendere per un nulla di fatto nell’imminente meeting di politica monetaria.
I tassi di interesse addirittura potrebbero rimanere fermi al 3,6% fino al 2026 secondo alcuni analisti, preoccupati però per le conseguenze che questa decisione avrebbe sulla crescita economia e sul possibile peggioramento del mercato del lavoro che comunque può vantare un tasso di disoccupazione al minimo storico del 4,2%.
Nonostante ciò, non sembra esserci da parte della RBA fretta nel muoversi sul costo del denaro e da parte del mercato fretta di andare lunghi di Aussie nonostante un teorico e migliore vantaggio di carry nel detenere australiano. Se questo è presente nel confronti di Euro e Giappone, un po' meno lo è nei confronti degli Stati Uniti con i Treasury che nonostante il primo taglio della FED offrono ancora un generoso carry di rendimento.
Forex: AUD/USD, focus su 0,67
Come si vede dal grafico AUD/USD ha tentato nelle scorse sedute di sfondare verso l’alto la down trend line che dal 2021 guida il bear market. Questo livello posizionato poco 0,66 aprirebbe le porte ad un allungo verso (e forse oltre) 0,70 cambiando probabilmente lo scenario anche su quelle commodity da tanto tempo (oro a parte) in una fase di limbo privo di direzione.

I prezzi non hanno ancora raggiunto un ipercomprato settimanale, ma questo è un evento che non si registra su AUD/USD da febbraio 2021, quindi poco significativo. Un ritorno sotto 0,642 rimetterebbe sotto pressione l’australiano a quel punto condannandolo ad un finale di anno negativo. Confermiamo che il superamento di 0,67 sarebbe bullish con aumento dell’esposizione long da attivare sopra 0,70.