Questa settimana analizzo un cross che raramente ha trovato spazio nei miei report. Si tratta di un rapporto che tuttavia è molto liquido e scambiato, soprattutto al di là della Manica è un rapporto di cambio molto liquido e scambiato. Sto parlando di GbpChf.
Tra poco analizzerò l’intrigante grafico del cross tra sterlina inglese e franco svizzero, ma prima cominciamo da quello che sta esprimendo la guerra dei dazi e la politica monetaria per i due Paesi.
I dazi di Trump a guidare il sentiment
La Svizzera è stata colpita duramente con dazi a sorpresa del 39%, ben oltre la percentuale offerta in pasto ai media da Trump nel giorno del Liberation Day. Le trattative tra i due Paesi continuano, ma di fatto l’export elvetico verso gli USA dovrà essere riposizionato verso altri partner commerciali.
Nelle mire di Donald Trump è finito soprattutto il settore farmaceutico e, salvo inversioni a U da parte del Presidente USA, ora le aziende svizzere del settore avranno la necessità di riposizionarsi. Difficile tuttavia che sia l'Eurozona lo sbocco commerciale, anche perchè l'area euro è una diretta concorrente e quindi difficilmente potrà assorbire il surplus di merce elvetica.
Il Paese è alle prese con un’inflazione ormai ridotta ai minimi termini, fattore che ha portato la Banca Centrale Svizzera ad abbassare i tassi nuovamente a zero. Il franco finora non ha però subito svalutazioni importanti e questo, unito ai dazi americani, rischia di essere un grosso problema per l’industria svizzera.
La SNB dovrà fare qualcosa. O riportando i tassi sottozero o vendendo franchi sul mercato valutario direttamente con il rischio di essere tacciata di manipolazione valutaria.
La Gran Bretagna sta vivendo una fase complessa. L’economia è in stallo, l’inflazione fatica a scendere sotto al 3%, soprattutto quella dei servizi sotto al 4%. Il budget di bilancio ha vissuto momenti travagliati e tuttora far quadrare i conti per Londra è esercizio di equilibrismo politico e contabile.
La Bank of England ha tagliato i tassi la scorsa settimana ma si è spaccata, con quattro membri del board contrari a testimonianza di una grande difficoltà nell’abbracciare una politica di easing monetario. E questa view più hawkins del previsto ha fermato il calo della sterlina.
A questo punto potremmo avere di fronte due Paesi agli antipodi. Con dazi al 10 % il Regno Unito ha ottenuto le condizioni migliori da Trump, la Svizzera tra le peggiori. Le politiche monetarie sono dovish in Svizzera, adesso più hawkins in UK.
GBPCHF: il quadro tecnico del cross
Andiamo ora a vedere il quadro grafico del cross. GbpChf è fresco reduce nel nuovo test di area 1,06/1,07, livello che nel 2022, 2024 e 2025 ha favorito uno stop nel ribasso della sterlina. Senza proclamare l’ipotesi di inversione di tendenza, un probabile ritorno verso la parte alta di questo range pluriennale mi sembra però possibile.

Probabilmente un primo obiettivo fissato in 1,11/1,12 nelle prossime settimane è ragionevole se la Svizzera non dovesse piegare le volontà di Trump. Comunque, il long GbpChf oggi sembra un trade con un buon rapporto rischio rendimento.