La Borsa di Tokyo in forte salita con il Nikkei 225 che nell'ultima seduta della settimana ha segnato un +1,85% mentre l’indice Topix ha superato per la prima volta quota 3.000, grazie agli ottimi risultati di società come SoftBank che ha guadagnato oltre il 6%, in scia di un utile trimestrale superiore alle attese e Sony, salita di oltre il 5%, dopo un +4,1% nella seduta precedente.
Secondo l'agenzia Reuters, l'allentamento delle tensioni geopolitiche, la prospettiva di riduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti ed i nuovi assetti nella Federal Reserve, hanno contribuito a rafforzare il sentiment.
Per l’anno fiscale 2025, il governo giapponese ha tagliato le stime di crescita abbassando il PIL previsto da +1,2% a un timido +0,7%. Sempre secondo Reuters, a causa dell’impatto dei dazi statunitensi e del rallentamento dei consumi interni, l’inflazione rimane alta con la Bank of Japan (BoJ) che mantiene ancora i tassi fermi allo 0,5%, ma i verbali della riunione di luglio mostrano una maggiore propensione per futuri rialzi, qualora le tensioni commerciali dovessero allentarsi.
USD/JPY: la debolezza dello yen? "Colpa" della BoJ
Il quadro inflattivo rimane preoccupante con l’inflazione che supera da tempo l’obiettivo del 2% della BoJ e solitamente il modo per abbassarla potrebbe essere il rialzo dei tassi, anche allo scopo di evitare escalation in futuro.
Fxstreet rileva che il ritardo del Giappone nell’innalzamento dei tassi ha favorito la debolezza dello yen. Nel 2024, la valuta aveva già toccato minimi pluridecennali, intorno a 161 yen per dollaro, e il differenziale con le politiche monetarie più restrittive di altre economie principali rimane un fattore chiave.
In questo contesto la valuta nipponica continua a deprezzarsi nei confronti del dollaro con lo USD/JPY che sta avvicinando la soglia dei 147,9 e guarda a quota 151, dove sono fissati i recenti massimi della settimana scorsa; al ribasso, zona 142 toccata ai primi di luglio rappresenta un supporto da tenere in considerazione.