L’euro è tornato a respirare. Dopo una settimana, iniziata all’insegna del pessimismo per l’Europa e con EUR/USD in caduta sotto quota 1,1400, la moneta unica ha effettuato un buon recupero grazie soprattutto al clamoroso rallentamento del mercato del lavoro americano che ha innescato una brusca correzione del dollaro e un’impennata nelle scommesse su futuri tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
Il cambio EUR/USD ha quindi recuperato terreno fino a quota 1,1600 nel giro di poche ore venerdì, in un movimento che ha cancellato completamente le perdite accumulate nei giorni precedenti. Secondo Reuters, più che un segnale di forza dell’euro, si è trattato di una reazione di mercato a una svolta improvvisa nel sentiment sulla politica monetaria statunitense.
BCE prudente da un lato, Fed pronta a tagliare dall'altro
Il dollar index (DXY) è così crollato sotto quota 99, trascinando con sé l’intero comparto valutario americano e innescando un rally tecnico delle valute rivali, euro in testa.
Anche secondo gli analisti il rally dell’euro non è stato innescato da un nuovo ottimismo sull’Europa, bensì dal deterioramento del quadro USA. L’euro resta una valuta liquida, alternativa al dollaro in tempi di incertezza monetaria. Con la BCE più prudente e la Fed costretta a rivedere la propria posizione, il divario tra le due Banche centrali si restringe.
Secondo Bloomberg I dati macro della Zona Euro non entusiasmano, ma offrono stabilità: l’Inflazione rimane stabile al 2% a luglio (Flash HICP) e sebbene la Germania sia in lieve contrazione (-0,1%), la BCE può evitare ulteriori tagli. Alcuni membri del Consiglio direttivo hanno dichiarato che “non c’è fretta di agire” a settembre.
Al momento, sempre secondo gli analisti, i mercati assegnano un’86,8% di probabilità che la BCE lasci i tassi invariati a settembre e solo un 13,2% per un taglio da 25 punti base. Per la Fed, invece, il taglio è ormai dato per scontato (73% di probabilità). Questo scenario rafforza la view strutturalmente rialzista sull’euro, anche se i rischi restano alti.
E in un mercato dove il sentiment cambia rapidamente, la stabilità può diventare un punto di forza.
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