Basta osservare l’andamento di euro e dollaro nell’ultimo mese per capire chi è il vero vincitore di una guerra commerciale che rischia di portare in recessione economica non solo l’America, ma anche molte economie del mondo, emergenti compresi.
E se euro e yen giapponese hanno fatto il loro dovere di valute rifugio verso cui si sono indirizzati i capitali in dollari in uscita dagli States, il franco svizzero è stato la vera superstar guadagnando anche rispetto a EUR e JPY.
Il fatto che una divisa ormai tornata al tasso zero sia riuscita a guadagnare terreno in questo contesto la dice lunga sul nervosismo che serpeggia su mercati che, anche al costo di non ottenere remunerazione reale positiva, preferiscono parcheggiare denaro in Svizzera.
Un rafforzamento innescato anche da un’inflazione praticamente inesistente nel paese elvetico, ma anche dalle prospettive di un restringimento del differenziale tassi con Europa (per nuovi tagli BCE), Giappone (i tassi non si muoveranno nel 2025) e Stati Uniti (in previsione di una recessione che costringerà la FED a tagliare il costo del denaro).
Forex: EUR/CHF, attenzione alle prossime settimane
EUR/CHF in maniera esemplare ha colpito le resistenze posizionate tra 0,96 e 0,97 e che dal 2021 delimitano i confini superiori del bear market. A sua volta però questa tendenza trova dal 2024 in zona 0,92 una barriera oltre la quale molto probabilmente la banca centrale non ha nessuna intenzione di lasciar andare il cross EUR/CHF. Sarà il range 0,92-0,96 a contraddistinguere molto probabilmente le prossime settimane del cambio, con il superamento di uno dei due livelli che aprirebbe le porte ad una nuova fase.

USD/CHF: attenzione al pullback
Chi invece i supporti significativi sembra averli violati definitivamente al ribasso ed ora sta tentando un pullback verso quelle zone di prezzo (0,835), è USD/CHF. Per il biglietto verde violare i minimi 2023 e 2024 ha indubbiamente avuto un significato notevole e solo un recupero del livello di 0,835 permetterebbe al biglietto verde di etichettare questa fase come trappola per orsi, rientrando all’interno del trading range che per mesi ha accompagnato il cambio. Difficile, secondo la mia opinione, perché significherebbe rivedere il dollaro forte nella seconda parte del 2025. Uno scenario al momento improbabile.

Il franco svizzero sembra quindi vivere un contesto molto positivo con l’incertezza che favorisce flussi in ingresso sulla divisa elvetica. Fino a quando? Indubbiamente la banca centrale (SNB) ci ha abituati ad interventi mirati per evitare eccessivi rafforzamenti, ma è soprattutto contro dollaro che c’è la sensazione di uno svizzero che potrebbe prendere il largo nei prossimi mesi sulle ali di un’incertezza economico finanziaria legata alle politiche economiche di Trump.