C’era una volta una valuta che, assieme a oro e Treasury americani, rappresentava l’ideale strumento di decorrelazione degli investimenti più volatili come l’azionario. Lo yen giapponese ha perso da un po' questo “smalto” complice una politica monetaria ostinatamente orientata al tasso negativo che però ha dovuto capitolare di fronte ad un’inflazione ritornata dopo decenni sopra al 2%.
Il Giappone è però anche il Paese con il più alto debito pubblico al mondo e questo rappresenta un fardello che lo yen si porta dietro da tempo, con la stessa valuta che rappresenta l’ideale valvola di sfogo per cercare di mantenere a galla una competitività verso i paesi esteri. E infatti il cambio effettivo reale dello yen è ai minimi degli ultimi 40 anni.
Tassi reali negativi, debito e una certa asincronia con l’atteggiamento decisamente più risoluto delle altre banche centrali verso l’inflazione, hanno spinto il cross EUR/JPY a livelli che non vedeva dai tempi della Grande Crisi Finanziaria del 2008.
EUR/JPY: manca un fattore scatenante che possa ridare smalto allo yen
Si partì nel 2000 da un minimo dell’euro sotto quota 90 per arrivare a toccare otto anni dopo un massimo proprio a 170. Nel 2012 durante la crisi dell’euro ancora una volta EUR/JPY scivolò sotto quota 100 e di nuovo dodici anni dopo siamo ritornati a poche figure da 170. Per il cross la variazione a 5 anni supera il 30%, un livello di guardia che si somma ad un ipercomprato dilagante e un sentiment negativo verso lo yen da parte degli speculatori evidente nei numeri dei contratti long yen posseduti dagli stessi. Pochissimi.
Manca un fattore scatenante che possa ridare smalto allo yen. La politica del tasso zero nel mondo occidentale sembra esclusa, al massimo vedremo qualche taglio per compensare un’inflazione in ritirata soprattutto in Europa. Oppure i giapponesi devono diventare a sorpresa più aggressivi sui tassi alzando molto più di quei 50 punti base che si aspetta il mercato da qui alla fine del 2024.
Per quello che riguarda EUR/JPY un potenziale doppio massimo in area 165 troverebbe la sua formalizzazione sotto 162 con a quel punto il cross che accelererebbe verso zona 158/159, punto chiave anche in ottica di lungo periodo.
Da queste parti passa, infatti, la media mobile a un anno che guida perfettamente dal 2022 il bull market e che personalmente credo difficilmente sarà violata al primo colpo se mai raggiunta nel breve termine.
Quindi l’idea è quella di accumulare valuta nipponica già ora con obiettivo da posizionare poco sotto 160. A quel punto stop and reverse a favore dell’euro. Se invece EUR/JPY arriverà diretto a 170 allora l’ingresso long yen potrà farsi più corposo fin da subito e senza indugio con ottica temporale di medio-lungo periodo.