L’occasione sembra essere quella buona. Vendere franchi svizzeri per scommettere sul fatto che la convergenza di politica monetaria tanto attesa dai mercati non ci sarà. Un’operazione di carry trade che al differenziale favorevole di tasso potrebbe aggiungere il guadagno valutario.
Partiamo dai dati macroeconomici svizzeri. L’inflazione è risultata a settembre in ulteriore contrazione (-0,3% su base mensile con il più forte declino da aprile 2020) portando il tendenziale annuo a +0,8%. Il recente taglio dei tassi al 1% è sembrato appropriato alla luce di questi numeri e non si possono escludere manovre altrettanto aggressive a dicembre quando lo zero virgola potrebbe tornare ad essere un tasso creditore applicato sui conti correnti elvetici. Il nuovo governatore Schlegel che ha sostituito Jordan non dovrebbe cambiare l’impostazione della politica monetaria con 25 punti base di taglio già ampiamente scontati dal mercato nell’ultimo mese dell’anno.
I dati macro americani raccontano altro. L’inflazione ripiega ma non così tanto, la crescita rallente ma in modo soft, l’occupazione non accenna a smorzare gli entusiasmi. Le nuove buste paga di settembre hanno allontanato ogni timore di recessione con oltre 250 mila nuove assunzioni nel settore privato. Tasso di disoccupazione sceso al 4,1%, ma soprattutto salari in crescita del 4%. Questo potrebbe preoccupare Powell e la FED circa un rigurgito inflazionistico ora che anche la Cina ha deciso di spingere sull’acceleratore monetario e fiscale per uscire dalla palude della deflazione.
E se la politica monetaria della FED sarà meno espansiva del previsto, quella della SNB difficilmente sorprenderà e questa divergenza potrebbe andare a favore del cambio USD/CHF oltretutto in posizione grafica molto interessante per puntare ad un long di medio periodo. Vediamo il grafico.
Forex: USD/CHF, focus sull'indice di forza relativa
Per diverse settimane USD/CHF ha testato il supporto di 0,84. Senza successo. Supporto fondamentale visto che da queste parti troviamo anche il minimo di fine 2023. Per ingolosire ancora di più i trader la settimana si è chiusa sull’onda degli acquisti di biglietti verdi con una figura di bullish engulfing pattern.
Poi c’è l’RSI settimanale. Toccato l’ipervenduto a settembre, ora in ripresa, l’oscillatore potrebbe segnalare una fase di accumulazione in corso che avrebbe un obiettivo molto chiaro. Quella zona di 0,90 dove transita una precisa media mobile a 150 giorni che dal 2023 ha sempre intercettato i massimi decrescenti.
Con una chiusura di settimana sopra 0,855 mi sento confidente circa l’evoluzione delle prossime settimane anche grazie ad una stagionalità benigna per il dollaro fino a dicembre. Il long rimane la strategia preferita su un eventuale temporaneo rafforzamento del franco.