Il prezzo del petrolio ha vissuto un ultimo trimestre 2023 particolarmente negativo. Cadendo di oltre 20 dollari al barile è andato a colpire quei supporti posizionati attorno a 70 $, prezzo che rappresenta i minimi di tutto l’anno appena concluso.
Le tensioni Mediorientali, ma soprattutto la prospettiva di un rallentamento dei flussi commerciali attraverso il canale di Suez a causa di alcuni attentati terroristici, hanno permesso al prezzo del greggio di reagire mettendo in cantiere una per ora solo ipotetica figura di doppio minimo, o comunque di avvio di trading range destinato a durare mesi.
Se questa fosse l’ipotesi di lavoro sulla quale lavorare, due rapporti di cambio possono essere interessanti da valutare per i trader in vista di una bull run dell’oro nero.
Le valute su cui puntare se riparte il petrolio
USD/CAD e USD/NOK sono due tipici rapporti valutari che scendono quando il prezzo del petrolio risale. Anche se, come vedremo, non sempre va così. Vediamo quindi la loro impostazione grafica e le eventuali prospettive per questo inizio di 2024. Cominciamo da USD/CAD.
Stranamente la discesa degli ultimi mesi del petrolio è stata accompagnata da un ribasso (e non una salita) di USD/CAD. Il motivo è da ricercare nell’idea che si è fatto il mercato dell’avvio di una manovra di taglio nei tassi in Canada posticipata rispetto agli States. Questo ha prodotto un favorevole differenziale tassi per i titoli canadesi con conseguente rafforzamento del CAD, giunto a livelli tecnici di notevole spessore.
Il tentativo di sfondamento dei supporti di 1,33 sembra per ora da catalogare come una trappola per orsi invogliando al long USD/CAD. Ma se il prezzo del petrolio dovesse ricominciare a macinare rialzi, allora l’affondo definitivo per USD/CAD non appare così improbabile. Un pullback verso il basso dai livelli attuali rappresenterebbe quindi l’ideale avvio di uno short sul cambio.
Passando al secondo rapporto di cambio che dovrebbe beneficiare di un rialzo nel prezzo del petrolio, anche qui abbiamo avuto un andamento nell’ultima parte del 2023 in controtendenza rispetto alle attese. Motivo, il rialzo a sorpresa dei tassi da parte della banca centrale norvegese che ha favorito una repricing di una NOK che ha formato un doppio massimo proprio nel corso dell’anno appena concluso.
Doppio massimo su USD/NOK che verrebbe formalizzato sotto quota 10 e che anche in questo caso potrebbe trovare nella divergenza della politica monetaria, ma soprattutto nell’accelerazione del prezzo del petrolio, il motivo determinante per sfondare i supporti e aprire una nuova fase favorevole alla corona.
Dollaro canadese e corona norvegese, due divise che si sono posizionate a sorpresa visto il calo del petrolio, in prossimità di livelli tecnici importanti e che, se superati aprirebbero prospettive positive per le due currency. Se l’oro nero riuscirà a risollevarsi lo scenario non è da scartare a priori.