EUR/JPY corregge ma non affonda. Questa la sentenza tecnica che è stata emessa del mercato al termine di un 2023 che ha visto la valuta giapponese tra le peggiori del mondo occidentale con una perdita in doppia cifra, recuperata solo parzialmente nell’ultima parte del 2023.
Un recupero quello di EUR/JPY che si è scontrato su livelli tecnici importanti anche in chiave tattica e che approfondiremo tra poco.
Il tono "dovish" con il quale la Bank of Japan ha informato i mercati durante l’ultimo meeting dell’anno ha deluso chi si attendeva un cambio di politica monetaria, soprattutto caratterizzato da un aumento dei tassi di interesse in risposta ad un’inflazione sopra al 2% ancora oggi e uno yen molto debole.
Dai verbali della BoJ è emerso che la forward guidance rimane per il momento immutata e improntata ad un easing monetario che il Governatore Ueda, con una certa ambiguità di dichiarazioni negli ultimi tempi, ha affermato che è ancora complicato definire con precisione tempi di uscita dal tasso negativo considerando l’attuale evoluzione del contesto economico e inflazionistico.
La produzione industriale è scesa dello 0,9%, in contrasto con vendite al dettaglio che sono salite. Un contesto che mette in difficoltà una banca centrale che presto potrebbe trovarsi di fronte a una situazione di economia in stallo, ma inflazione anche salariale che preme.
Per il momento la FED ha contribuito a togliere le castagne dal fuoco alla BoJ con USD/JPY sceso di 10 figure rispetto ai massimi sull’onda di attese per una politica monetaria americana più morbida e quindi in avvicinamento verso il tasso zero (o meglio sottozero) dei giapponesi.
EUR/JPY: una stretta della BoJ potrebbe non bastare
Il mercato stima un rialzo dei tassi solo nel mese di giugno in Giappone, ma per favorire l’inversione di tendenza da parte di EUR/JPY (come di USD/JPY) serve ben altro. Tecnicamente il cross si è andato ad appoggiare sulla precisa media mobile a 50 settimane che dal 2022 con estrema precisione accompagna il bull market.
Zona 153/154 rimane lo scoglio più duro da superare, un livello al di sotto del quale si potrebbe cominciare a ragionare su un contesto più favorevole allo yen. Che per ora appare tecnicamente prematuro e che quindi tatticamente potrebbe invogliare nell’andare lunghi di EUR/JPY in apertura di questo 2024 con stop loss sotto la media mobile.
Il mercato sconta tra i quattro e i cinque tagli nei tassi di interesse tra Europa e Usa, mentre prevede un aumento in Giappone nel corso del 2024. Forse lo scenario appare troppo estremo da ambo i lati e questo mi fa pensare che il recupero dello yen per ora potrebbe essere giunto al termine.