Uno dei trade che più mi sta stuzzicando in chiave tattica è il long NZD/USD. Apparentemente tutto rema contro il dollaro neozelandese. I tassi scendono, in America no. L’economia rimane in territorio stagnante recessivo, in America vola. La Cina fatica ad uscire dalla deflazione e per l’America il problema è opposto. E poi ci sono i dazi che indirettamente potrebbero colpire anche la Nuova Zelanda.
Il sentiment è molto depresso, quasi a livelli record se osserviamo i dati statistici dell’ultimo lustro sul mercato dei futures. L’analisi tecnica però offre segnali interessanti che mi hanno spinto a ragionare per il momento in ottica contrarian.
NZD/USD: i segnali che suggeriscono l'opportunità di una view contrarian
Verificando sul grafico di NZD/USD se effettivamente siamo in presenza di una zona di prezzo compatibile con una ripresa, la risposta è sì. A questo si aggiunge anche una particolare condizione degli oscillatori settimanali appena usciti dal territorio dell’ipervenduto, evento che in passato ha sempre favorito un corposo rimbalzo nei mesi seguenti.
NZD/USD è vicinissimo a quei minimi che nel 2020 e nel 2022 hanno arginato il ribasso e la reazione del cambio era doverosa. Ci risiamo con tre mesi drammatici che hanno decisamente spinto all’ingiù le valutazioni di un dollaro neozelandese appesantito dalle decisioni della RBNZ (Reserve Bank of New Zealand) di tagliare con aggressività il costo del denaro nel tentativo di ridare vigore alla crescita interna svalutando un po' il cambio.
Indubbiamente per l’economia pacifica pesa il rallentamento cinese che sta costringendo la Banca centrale a seguire una politica monetaria molto espansiva. Il rischio è infatti quello di vivere il terzo trimestre consecutivo di contrazione economica, una congiuntura che ha bisogno di un costo del denaro più basso per rilanciare la sua azione. Vedremo con che efficacia.
L'inflazione neozelandese nel quarto trimestre è salita più delle attese al 2,2% annuo, secondo trimestre consecutivo di crescita e comunque una percentuale all’interno della banda obiettivo 1-3%. Al momento il mercato stima che i tassi dovrebbero essere tagliati di altri 50 punti base a febbraio; questo naturalmente finora non ha fatto bene al kiwi, ma all’orizzonte il mercato sembra aver già scontato tutto l’easing che può mettere in campo la RBNZ e si prepara ad uno stop.
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Primi obiettivi al rialzo per NZD/USD a 0,585 e sopra nessun limite fino zona 0,63/0,64 dove passa una down trend line di lungo periodo molto importante. Da queste parti, il gain massimo che mi sento di pronosticare sul kiwi, probabilmente i take profit prenderebbe il sopravvento imponente una strategia di stop and reversion.