Il mercato delle opzioni sta fornendo segnali contrastanti sul cambio
USD/JPY in corrispondenza della due giorni di riunioni della
Bank of Japan che si concluderà domani. I trader stanno attuando una strategia che trae vantaggio da un movimento in un intervallo ristretto della coppia di valute, a differenza di quanto avveniva fino alla scorsa settimana quando l'obiettivo era prendere profitto da un rafforzamento dello yen.
Gli investitori si aspettano che la Banca centrale giapponese aumenti i tassi di interesse, ma probabilmente l'effetto è completamente scontato dal mercato. In sostanza, i trader stanno vendendo volatilità implicita sull'USD/JPY. Ne consegue che il premio per coprire il ribasso delle quotazioni del cross il prossimo mese attraverso opzioni put è diminuito, il che segnala un ridotto interesse per un ulteriore calo a breve termine.
USD/JPY: ecco cosa guardare nella riunione della BoJ
La scorsa settimana il mercato ha prezzato un rialzo dei tassi giapponesi di 25 punti base dopo che l'istituto guidato da Kazuo Ueda ha adottato una retorica da falco. Ora invece i trader sono preoccupati che l'autorità monetaria attui una sorta di "stretta accomodante" magari attraverso il linguaggio del governatore.
"Dal punto di vista dei mercati, il rischio è di un rialzo accomodante, in quanto ciò potrebbe suggerire che il movimento al ribasso dell'USD/JPY sia più limitato", ha scritto Christopher Wong, strategist per il valutario di Oversea-Chinese Banking a Singapore. Se ciò dovesse avvenire, non è escluso uno strappo al rialzo del cambio, dal momento che un secondo aumento di un quarto di punto nel corso dell'anno è quasi completamente scontato.
Le indicazioni in arrivo dall'economia suggeriscono che la BoJ potrebbe comunque mantenere il suo approccio restrittivo sulla politica monetaria. Da quasi tre anni, l'economia giapponese continua a espandersi con moderazione, mentre l'inflazione si mantiene stabilmente al di sopra del target di lungo periodo del 2%.
Nel contempo, le aziende continuano a trasferire l'aumento dei costi delle materie prime e dei salari ai consumatori finali. Per questo, probabilmente la BoJ rivedrà al rialzo le aspettative di inflazione nel suo rapporto trimestrale. Tra l'altro, in Giappone ci sono stati alcuni segnali che le buste paga dei dipendenti potranno avere un aumento salariale per il terzo anno consecutivo dopo le trattative con i sindacati di questa primavera.
Cosa farà la BoJ nelle prossime riunioni? Dipende
In tutto questo però esiste una grossa incertezza che potrebbe favorire la cautela della BoJ, ovvero la politica sui dazi del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tariffe aggressive potrebbero mettere in subbuglio l'economia dei Paesi colpiti; quindi, una politica monetaria troppo restrittiva potrebbe rivelarsi inadeguata.
Da un altro lato, però, i dazi potrebbero azionare l'inflazione negli Stati Uniti, portando a tassi più alti della Federal Reserve e a un rafforzamento del dollaro. Ciò metterebbe sotto pressione lo yen nel cambio con la moneta americana e quindi limiterebbe i margini per un eventuale accomodamento della BoJ.
Sarà importante in questo contesto quindi osservare con attenzione il rapporto trimestrale della Banca centrale, dove verranno illustrate le previsioni riviste di crescita e inflazione. Dal documento si capirà di più riguardo quanto il Consiglio direttivo sia ottimista sulle prospettive del Paese, il che influenzerà inevitabilmente il ritmo dei futuri aumenti dei tassi.