Anticipando la Federal Reserve, ed in linea con le attese, la Banca centrale inglese (Bank of England) ha deciso di tagliare i tassi di interesse come la scorsa settimana.
Mentre la Fed rimandava a settembre ogni decisione provocando la reazione negativa dei mercati che ora temono una recessione economica invocando addirittura interventi straordinari di Powell prima di Jackson Hole a fine agosto, la BoE ha fatto quello che aveva promesso. Ovvero ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base abbassandolo dal 5,25%, il livello più alto degli ultimi 16 anni, al 5%. Un regalo apprezzato dal partito laburista appena insidiatosi a Downing Street, ma che evidenzia le difficoltà economiche di un Paese che dalla Brexit in avanti ha subito svalutazioni valutarie e instabilità politiche.
L’avvio dell’easing monetario ovviamente ha dei riflessi anche sulla sterlina che potrebbe da adesso in avanti avere margini limitati di apprezzamento. Più probabile di indebolimento.
UK: perchè la Boe ha anticipato la Fed
In Inghilterra l’inflazione sta rapidamente tornando in zona 2%, il mercato del lavoro sta smaltendo velocemente quegli stress salariali registrati nel 2023 e diversi dati macro confermano il rallentamento economico. Da qui la decisione di agire in anticipo sulla Fed.
Nel comunicato finale è stato però ribadito che alta è l’attenzione verso tagli nei tassi troppo aggressivi che potrebbero provocare pericolose fughe in avanti. Precisazione necessaria che fa capire che il costo del denaro scenderà ma le tempistiche sono ancora da definire.
La votazione finale della decisione è stata combattuta, come conferma il 5 a 4 che ha spaccato i membri BoE al momento del voto stesso. L'istituto centrale ha comunque rivisto all'1,25% dal precedente 0,5% le sue previsioni di crescita 2024, segno che c’è fiducia sull’impatto positivo di queste e delle future manovre. Ma veniamo a EUR/GBP e alla reazione sul mercato della sterlina.
EUR/GBP: focus su posizionamenti lunghi ed all'andamento degli oscillatori
Questa volta EUR/GBP non è arrivata a toccare quella fascia di supporto che dalla Brexit ha delimitato ogni ambizione di uscita da un ampio trading range laterale che vede area 0,82/0,83 come base inferiore. Il banco di prova per il cross si pone a questo punto in area 0,855/0,857, ora sotto pressione e zona di resistenza che guida il bear market dal 2023. Superare questo livello aprirebbe un nuovo scenario che metterebbe in archivio questo periodo positivo per il Pound e che riproporrebbe 0,90 come possibile livello obiettivo per il resto del 2024.
L’eccesso di posizionamenti lunghi raggiunti dagli speculatori sul mercato futures insieme ad oscillatori arrivati vicini alla zona di ipervenduto, sono un cocktail ideale per la debolezza della sterlina. Per l’euro il banco di prova è vicino. Avere ragione delle resistenze sopra citate imporrebbe uno short sterlina convinto con relative chiusure di tutte le posizioni lunghe. E la cosa potrebbe derivare anche da un effetto contagio del dollaro Usa, a sua volta vicino a resistenze contro euro molto delicate.