Lo yen non si ferma e, rinvigorito dalla decisione a sorpresa della Bank of Japan, porta a 8% il bilancio mensile del suo rafforzamento contro euro iniziato nel mese di luglio con l’intervento della BoJ sul mercato valutario.
Un rafforzamento valutario che ha fatto male alla borsa giapponese in caduta libera (-13,47% per il Nikkei 225 nell'ultima seduta), ma anche alla strategia di carry trading con cross come AUD/JPY e NZD/JPY che pagano dazio di fronte alle chiusure frettolose di trader soggetti a ripetute margin call in queste ultime sedute. Archiviando definitivamente un’era di generosi profitti accumulati grazie ad un trade facile. Finanziarsi in yen e comprare asset ad alto rendimento.
Dunque la Bank of Japan ha deciso a sorpresa di alzare i tassi di interesse a 0,25% riducendo anche gli acquisti di titoli mensili. La formalizzazione definitiva dell’uscita del paese del Sol Levante dalla politica del tasso zero proprio nel momento in cui le banche centrali europee e non solo si stanno avviando ad una politica di taglio nel costo del denaro. Una decisione che conferma anche l’abbandono della politica di svalutazione del cambio per favorire le esportazioni delle aziende nipponiche. Almeno per il momento.
La reazione rabbiosa della BoJ dopo il superamento di quota 160 nel rapporto di cambio USD/JPY ha prodotto effetti importanti che la stessa banca centrale ha evidentemente voluto rafforzare; il break anche di 150 sotto i massimi del 2023 e del 2022 è stata una conferma dell’ottimo timing scelto dalla BoJ.
Le condizioni economiche non sembrano però essere un punto a favore di un ulteriore rafforzamento dello yen e di una BoJ ancora più aggressiva nei prossimi mesi. La produzione industriale, ad esempio, è scesa in Giappone del 7,3% nell’ultimo anno.
Forex: EUR/JPY, meglio aspettare un retest
Il mercato si aspetta solo 30 punti base di aumento nei prossimi 12 mesi. E come vedremo dal grafico di EUR/JPY (ma la stessa cosa vale per USD/JPY) i margini di discesa appaiono limitati.
USD/JPY non dovrebbe essere lontano da un minimo di spessore, un rapporto di cambio che in appena un mese ha guadagnato oltre 12 figure e che ora si scontra con i supporti definiti dalla up trend line che unisce i minimi crescenti da inizio 2023.
Le stesse considerazioni si possono fare per EUR/JPY. Il cross sta andando a testare la media mobile a 12 mesi, un supporto che nell’ultimo anno ha garantito una ripartenza verso l’alto. Il tasso di variazione semestrale prossimo allo zero è un fattore tecnico che confermerebbe la probabile evoluzione rialzista nelle prossime settimane per EUR/JPY come dimostrano i casi degli ultimi 5 anni in situazioni analoghe.
Con una tendenza così forte entrare long su EUR/JPY potrebbe essere una mossa ad alto rischio e per questo operativamente è meglio attendere un retest dei minimi nei prossimi giorni per cominciare a sviluppare una strategia long.