Crolla lo yen giapponese, almeno contro euro. Se la debolezza del dollaro ha oscurato la tendenza della valuta giapponese, la forza dell’euro sta mettendo a nudo una dinamica particolarmente critica per lo yen che adesso rischia di andare ad abbattere anche i minimi del 2024 contro euro, anno in cui la Banca centrale giapponese fu costretta ad intervenire.
A Francoforte cominciano a mostrare insofferenza per la rivalutazione dell’euro contro dollaro, yuan cinese ma ora anche contro lo yen giapponese con la competitività delle merci europee che rischia di essere messa in seria difficoltà.
La BCE potrebbe tagliare ancora i tassi rischiando sul fronte inflazione qualora i dazi americani dovessero ritornare d’attualità. Oppure agire sul mercato valutario per frenare la forza della moneta unica. Difficile invece che accada qualcosa in Giappone a poche settimane da un appuntamento elettorale.
I dati macro arrivati dal Giappone la scorsa settimana non sono stati esaltanti seppur con qualche notizia positiva. La produzione industriale giapponese ha evidenziato il tasso di variazione più basso da dicembre (-1.8% su base annua) con un crollo dei cantieri edilizi del 34%. Numeri che seguono dati deboli sulle vendite al dettaglio e che allontanano ulteriormente il rialzo dei tassi in Giappone. Meglio invece il Tankan, seguito indicatore dello stato di salute della manifattura giapponese, uscito ben oltre le attese nel secondo trimestre del 2025.
EUR/JPY: prematura ogni forma di scommessa attiva sullo Yen
La doccia gelata è arrivata ancora una volta da Trump che ha ammesso l’improbabile chiusura degli accordi commerciali con il Giappone prima della scadenza della proroga. E infatti una delle lettere inviate dalla Casa Bianca alle varie cancellerie che non hanno aderito a nessuna forma di accordo e contenente i nuovi dazi applicati all’import dal primo agosto, ha preso direzione Tokyo con tariffe al 25% che potrebbero danneggiare seriamente la macchina da export giapponese.
Il grafico di EUR/JPY dice moltissimo. Con la formalizzazione di un doppio minimo grazie al superamento di 167 in chiusura di mese di giugno, per il cross EUR/JPY potrebbero essersi aperte le porte per un nuovo massimo superiore a quello del 2024 e che metterà alla prova una Banca centrale spesso restia ad accettare l’eccessiva volatilità sulla propria valuta.

Il massimo di 175,90 sarebbe l’ideale punto di approdo per quello che diventerebbe a tutti gli effetti un doppio massimo solo se ovviamente EUR/JPY terminasse in quel punto la sua corsa.
Per il momento di segnali di inversione (e di eccessi di pessimismo sullo yen) non se ne vedono (solo sotto 155/156 si potrebbe parlare bull market terminato e gli speculatori sul mercato futures non hanno posizioni short estreme) e per questo mi sembra prematura ogni forma di scommessa attiva sulla valuta del Paese più indebitato del mondo prima di vedere una forma di reazione convincente. Meglio attendere un sentiment negativo ancora più estremo sullo yen.