Dicembre rappresenta da sempre un mese stagionalmente molto interessante. Diverse sono le valute che nell’ultimo mese dell’anno subiscono l’influenza di un combinato di chiusura posizioni, dati macro, politiche monetarie, flussi di investimento. Un mix di informazione che rendono il dodicesimo mese dell’anno ideale per fare trading.
Due sono i cross valutari sui quali vorrei soffermarmi oggi. Il primo è EUR/JPY, il secondo è USD/INR. Due rapporti di cambio molto diversi tra loro, ma con percentuali di successo “stagionale” superiori al 75%. In pratica tre volte su quattro va come dice la stagionalità.
Rupia Indiana: USD/INR, le serie storiche indicano un calo
Cominciamo dalla valuta emergente, la rupia indiana recentemente messo nei radar dei principali investitori istituzionali per il suo inserimento nei principali indici obbligazionari. Secondo le statistiche storiche dell’ultimo ventennio USD/INR è sceso in 16 degli ultimi 20 anni confermando come andare long di rupie a fine novembre potrebbe rivelarsi un eccellente trade in ottica mese successivo.
Considerando che USD/INR da diverse settimane staziona sopra 83, in prossimità dei minimi storici, uno sguardo interessato al rapporto di cambio può avere senso per chi volesse tentare un trade short confidando in un temporaneo allontanamento dai livelli peggiori della storia della rupia.
Rischio elevato ovviamente, ma con il carry trade in questo caso favorevole e che vedrebbe il trader indebitarsi in una valuta (il dollaro americano) a più basso rendimento rispetto alla divisa su cui andare long.
Tecnicamente il rischio è comunque notevole visto che in zona 82,7 passa la up trend line che dal 2022 guida USD/INR. Un abbattimento di questo supporto a dicembre avallerebbe l’idea di un lungo rupia dagli obiettivi ambiziosi e con l’appoggio dell’analisi tecnica che a quel punto avrebbe dato luce verde al trade anche con un orizzonte di più ampio respiro.
Yen: EUR/JPY verso 170 ¥?
L’altro cross molto interessante in ottica stagionale è EUR/JPY. Negli ultimi 25 anni tre volte su quattro EUR/JPY sale a dicembre con un valore medio di guadagno nell’ordine del 3%. Questo significherebbe yen ancora più debole rispetto ai valori attuali e quindi un ulteriore avvicinamento a quella zona di area 170 che rappresenterebbe un’occasione “secolare” per gli investitori. Almeno secondo i canoni dell’analisi tecnica.
Il sentiment sulla divisa nipponica è già particolarmente depresso, ma questa stagionalità negativa rischia di esacerbare il fenomeno costingendo anche le mani più forti a mollare la presa creando una specie di capitolazione. Non ci sono livelli tecnici prima di 170 da segnalare e questo significa che non necessariamente si arriverà a toccare questo livello di resistenza a dicembre.
Certamente entrare short su EUR/JPY nell’ultimo mese dell’anno non sembra essere ancora la scelta migliore. Meglio attendere la chiusura di 2023 e valutare dove si posizionerà il cross in quel momento prima di sviluppare strategie ribassiste su EUR/JPY.