Sterlina inglese che rimane debole in vista dell’attesissimo piano di bilancio che il governo laburista presenterà a fine novembre. Quello sarà lo snodo più critico perché Starmer dovrà dimostrare di saper tenere i conti a posto, ma al tempo stesso rilanciare una crescita stagnante.
Visti i precedenti degli anni passati, per Starmer il momento è molto delicato. La Bank of England a sua volta attende il piano prima di tagliare i tassi con lo scopo dichiarato di rilanciare la crescita.
La settimana scorsa sono stati pubblicati diversi dati interessanti riguardanti la disoccupazione e il tasso di crescita dell’economia nel terzo trimestre.
Negativo il dato sui nuovi posti di lavoro creati che hanno fatto segnare il peggior calo da novembre 2020. La disoccupazione è salita al 5%, il più alto livello dalla pandemia. Leggendo i numeri si scorgono però altri problemi. Ad esempio, i salari del settore pubblico salgono ad un ritmo decisamente più forte di quelli del settore privato (comunque in crescita di oltre il 4%). Questo significa che la spesa pubblica non è sotto controllo, oppure che Starmer sarà costretto a stringere i cordoni della borsa nel 2026 riducendo le spese oppure aumentando le tasse.
Altro dato degno di attenzione pubblicato in settimana quello sul tasso di crescita del terzo trimestre. Il PIL inglese ha confermato la debolezza congiunturale in UK. La crescita è stata irrilevante (+0,1%), sotto le attese e peggio dello 0,3% del terzo trimestre. In Gran Bretagna la stagnazione economica sta prendendo corpo e qualche misura è necessaria.
GBP/USD pronto per nuovi ribassi, focus sul bilancio
La Bank of England non potrà attendere oltre e a dicembre si muoverà sul costo del denaro abbassandolo e supportando il Governo in questa fase complessa. Il mercato stima di almeno 75 punti base nei prossimi 12 mesi.
La sterlina ovviamente soffre la prospettiva di una minore remunerazione futura. Il carry di rendimento che finora aveva sostenuto il Pound rischia di venire meno e questo spiega il perché, nonostante il vantaggio di tasso evidente, EUR/GBP è salito fino a 0,88.
Per quello che riguarda il Cable, come comunemente viene chiamato il cambio GBP/USD, l’analisi tecnica non sembra offrire segnali incoraggianti. Se il dollaro americano è debole, la sterlina segue a ruota e addirittura perde posizioni.

GBP/USD ha formalizzato una figura di testa e spalla ribassista che solo sopra 1,33 verrebbe negata. Il pullback delle ultime sedute non si è spinto sopra questo livello ed una nuova picchiata verso il basso (minimi di novembre di 1,30) sarebbe fatale qualora i supporti venissero violati. Probabilmente il mercato attenderà la presentazione del budget di bilancio prima di emettere la sentenza. Che potrebbe essere poco piacevole a giudicare dai movimenti di prezzo della sterlina.