Negli ultimi 3 giorni l'euro ha guadagnato posizioni nei confronti del dollaro USA e si trova in prossimità di 1,11, dopo che il 7 marzo l'EUR/USD era precipitato fino a 1,08. A dar sollievo alla moneta unica il rally delle Borse nella giornata di ieri sulla speranza che il conflitto Russia-Ucraina potesse giungere al termine dopo l'apertura del leader ucraino Volodymyr Zelenskyj.
La situazione comunque rimane estremamente tesa, perché gli ultimi colloqui sono naufragati dietro il rifiuto russo di cessate il fuoco e quindi c'è da aspettarsi nei prossimi giorni che la volatilità sul mercato valutario sia estremamente alta.
Sullo sfondo vi è la politica monetaria della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve, che quest'anno dovrebbero almeno in parte divergere. L'Eurotower procederà con più cautela sul versante aumento tassi d'interesse, sebbene nella riunione odierna abbia annunciato la riduzione del piano di acquisti di titoli pubblici e privati a 30 miliardi di euro a maggio e a 20 miliardi a giugno, con l'intenzione di interrompere il programma nel terzo trimestre.
La Federal Reserve darà la caccia all'inflazione e quindi aprirà la serie di incrementi del costo del denaro a partire dal meeting del 15-16 marzo, pur mantenendosi vigile sull'evoluzione della situazione bellica e del suo impatto sull'economia statunitense.
Tutto ciò crea le premesse per un indebolimento della moneta unica a vantaggio del biglietto verde, ma si sa che le dinamiche di mercato sono sempre in corso evolutivo e occorre tenere conto di quanto gli scenari futuri siano stati incorporati nei prezzi.
EUR/USD: parità scenario base?
A esprimere la convinzione che l'euro perderà valore sul dollaro USA è Georgette Boele, stratega valutaria senior presso ABN Amro Bank. In una nota, l'esperta scrive che il cambio EUR/USD finirà alla parità o anche sotto per la prima volta dopo circa 20 anni.
A suo giudizio, nei prossimi mesi assisteremo a un peggioramento dell'offerta delle materie prime chiave, il che comporta un danno sproporzionato per l'economia europea e di conseguenza il ritardo della BCE nell'inasprimento della politica monetaria.
Boele puntualizza che la parità tra euro e dollaro non sarà uno scenario estremo come molti considerano, ma addirittura quello base. Il mercato delle opzioni in questo momento sta dando delle indicazioni, ossia che la probabilità che si configuri questo evento entro la fine dell'anno attualmente è del 13% circa.
La stratega della banca olandese fa luce sul fatto che il mercato in tale frangente storico sia in panico, pertanto i trader fanno ricorso alle valute rifugio. Per il futuro, a suo avviso, il sentiment sarà negativo e nello scenario peggiore l'EUR/USD potrebbe giungere addirittura al minimo storico, a 0,83.