Si riapre la partita su EurUsd. Quando tutto sembrava ormai indirizzato per un nuovo assalto alle resistenze di area 1,12/1,13, le ultime che separano il cambio dal ritorno a 1,20, ci ha pensato Fitch a tagliare il rating del debito americano riaccendendo le speranze di chi già prevedeva un biglietto verde remissivo.
Diverse le motivazioni alla base del rafforzamento del dollaro dopo la decisione di Fitch. Sicuramente il flight to quality è ciò che ha spinto il mercato ad abbandonare valute a più alto rendimento o percepite meno sicure, a favore del dollaro.
Una decisione, quella del taglio del merito di credito, che l’agenzia di rating Fitch ha spiegato con l’aumento del rapporto debito/Pil e soprattutto la sua futura dinamica in assenza di correttivi. Il 6,6% nel 2024 e il 6,9% nel 2025 non sono numeri che spingono ad un outlook positivo per Fitch e infatti i rendimenti dei Treasury sono saliti innescando un po' di volatilità anche sul mercato azionario.
La questione americana è delicata e in molti tornano a volgere lo sguardo con interesse al 2011, quando S&P tagliò il merito di credito del debito americano. I mercati azionari in quel momento venivano già da una fase delicata, ma il dollaro fu beneficiario di quella decisione rimasta isolata fino ad oggi.
Considerando che, almeno nel settore manifatturiero il rallentamento è in atto (ISM ancora sotto i 50 punti) e che la FED manterrà una politica monetaria restrittiva per tutto il 2023, il comportamento di EurUsd può essere illogico. In realtà si spiega con la paura e solo sotto certi livelli potremo considerare interrotto il trend rialzista dell’euro.
EurUsd: cosa dice l'analisi del grafico
Andiamo a vedere perciò il grafico dove si intravedono indubbiamente interessanti indicazioni. La prima. Le resistenze colpite a luglio erano fondamentali per non creare uno scenario di pericoloso sell off sul dollaro e hanno confermato la loro valenza. Il 61,8% di ritracciamento di tutto il bear market di EurUsd cominciato nel 2021 passa da 1,128 e questa è da considerare l’ultima spiaggia per il dollaro. Per ora da qui non si passa dice il mercato.
La seconda. I supporti che nel 2023 hanno saputo arginare gli ardori del biglietto verde a loro volta si sono dimostrati molto tosti da abbattere. Soprattutto la media mobile che a marzo e a giugno ha saputo spingere nuovamente in alto l’euro rappresenta un eccellente punto di ingresso sul quale i trend follower possono entrare in azione. In questo caso il livello tecnico da monitorare con attenzione è quello di 1,08.
Un quadro che inevitabilmente sta convergendo verso un’azione che prima o poi romperà gli indugi, decisione che probabilmente il mercato prenderà dopo l’incontro consueto di fine agosto in quel di Jackson Hole. I banchieri potranno scambiare opinioni e indicazioni sul futuro delle politiche monetarie, cambi compresi, aprendo nuovi temi in vista dell’autunno.