Si mette male sotto tanti punti di vista il conflitto bellico per la Russia. Se sul terreno i soldati russi non avanzano e faticano a tenere le posizioni contro un esercito ucraino motivato, e prossimamente dotato di nuove forniture militari, l’economia dalle parti di Mosca rischia di subire un contraccolpo notevole dall’eccessivo ricorso al reclutamento da parte di Putin.
Di rublo russo si parla molto poco negli ultimi mesi. Per la precisione da quando i principali indici provider di fondi e ETF hanno deciso di rimuovere tutto ciò che ha a che fare con emissioni e azioni di Mosca. Ovviamente le sanzioni e il blocco del commercio con la Russia hanno chiuso ogni possibilità di effettuare scambi in rubli. Assente la liquidità sul mercato forex, il rublo ha comunque continuato ad avere una sua quotazione che, sorprendentemente, nel 2022 era stata molto positiva per il RUB.
EUR/RUB in forte aumento, nonostante i tassi
L’andamento di EUR/RUB degli ultimi tre mesi ha però mostrato un vento che è cambiato con il mercato che comincia a mostrare un serio pessimismo anche considerando la possibilità che a un certo punto si arrivi ad un temporaneo vuoto di potere qualora Putin dovesse cadere da capo del Paese. L’ultimo trimestre ha fatto registrare una salita di EUR/RUB superiore al 30%, simile a quella riportata nel 2022 allo scoppio della guerra e prima ancora nel pesante ribasso del rublo del 2015.
La banca centrale ha finora sempre reso meno amara la pillola abbassando il costo del denaro aiutata dalla forza del rublo che non rendeva necessari comportamenti di difesa dalla valuta. Ma adesso all’orizzonte si palesa un rischio di nome inflazione. Dopo sei tagli consecutivi dal picco del 20%, nell’ultima riunione i tassi sono stati tenuti fermi al 7,5% per la seconda volta.
Venerdì i prezzi al consumo hanno mostrato un incremento al 12,1%, la prima accelerazione da aprile e in controtendenza con quello che sta succedendo nel resto del mondo. Il picco del 2022 fu registrato al 17,8%.
Mercato del lavoro in focus
Inflazione che potrebbe vedere proprio nel mercato del lavoro una causa molto importante di ispessimento delle tensioni sui prezzi, al limite addirittura dell’incendio visto il contesto.
Il Governatore Nabiulina ha confermato nell’ultimo meeting che il problema della scarsità di forza lavoro disponibile sta diventando infatti un rischio per l’intero mercato del lavoro russo. Le aziende possono cercare dipendenti solo sul mercato interno e la qualità, oltre che la disponibilità anagrafica, è scarsa a causa dei massicci reclutamenti voluti da Putin.
Richiamare alle armi altri uomini può essere una strategia molto pericolosa per la Russia e il rublo. Che ancora una volta ci dirà in anticipo come lo zar vorrà muovere le sue pedine. Un ulteriore allungo di EUR/RUB potrebbe segnalare l’ultima disperata mossa di Putin per uscire dall’angolo nel quale si è andato a mettere.