Non sono tempi semplici per la Gran Bretagna, non solo per la sterlina inglese. L’appuntamento al quale guarda il mercato, ormai è evidente, non è il prossimo meeting della Bank of England con l’eventuale quanto improbabile riduzione dei tassi di interesse, ma piuttosto la presentazione del nuovo budget di bilancio da parte del Governo Starmer.
Il 26 novembre è la data in cui verranno svelati i numeri previsionali che dovrebbero portare a un miglioramento dei bilanci statali, possibilmente senza penalizzare troppo un’economia comunque anemica. La fiducia delle imprese è scesa a un nuovo minimo assoluto dalla sua introduzione nel 2016 sul timore che nuove tasse sul mondo corporate e sui consumi penalizzeranno le attività imprenditoriali nel 2026.
A questo si aggiunge poi un’attesa di una BOE timida sui tassi a causa di un’inflazione che a settembre potrebbe risultare doppia rispetto al target del 2%. Ma la sterlina sta perdendo anche lo status di valuta di riserva e di scambio internazionale ai danni dello yuan cinese.
La Stertlina perde status e smalto
La Banca Internazionale dei Regolamenti ha certificato che lo yuan cinese rappresenta oggi l’8,5% delle transazioni globali valutarie, in crescita rispetto al 7% del 2022. In quinta posizione e sempre più vicina alla quarta, ovvero la sterlina inglese. Negli ultimi 3 anni le transazioni valutarie in Gbp sono scese dal 13% a poco più del 10%
Sterlina che riesce a mantenere una buona intonazione contro il dollaro americano soprattutto grazie alle prospettive di una politica monetaria meno espansiva a differenza di quello che si prospetta per la FED.
Lo spread UK-US si allarga fornendo al Cable un sostegno che invece non sembra trovare contro euro. EurGbp preme contro le resistenze di 0.876 che per tutto il 2025 hanno rappresentato un livello insuperabile.
Qui non è il differenziale di tasso ovviamente favorevole alla Gran Bretagna a determinare l’andamento del cross, quanto le prospettive di restringimento dello spread tra una zona euro che non andrà per ora sotto al 2% visto che l’inflazione si è stabilizzata poco sopra sia nei dati headline che core, e una Gran Bretagna come visto sopra alle prese con un’inflazione doppia rispetto a quella europea.

Per EurGbp si può notare graficamente la forza della resistenza da parte di area 0,875 che ha respinto ancora una volta l’assalto dei tori. Uno sfondamento verso l’alto aprirebbe scenari bearish per il pound con primi obiettivi da posizionare tra 0,90 e 0,92.
In caso invece di attacco dei supporti di 0,86 con rottura al ribasso, doppio massimo formalizzato e ritorno come minimo a 0,85. A quel punto trading range ancora intatto e buone probabilità di tornare a scendere nella parte bassa dello stesso.