Australia e Canada si muovono a sorpresa sui tassi di interesse, ma non tagliandoli come poteva essere lecito pensare dopo ripetuti ritocchi nel costo del denaro, bensì aumentandoli a causa di una resilienza straordinaria delle rispettive economie. E quando i tassi salgono a sorpresa, i prezzi dei bond scendono, ma le valute ringraziano guadagnando terreno. Lo stesso sta accadendo in Norvegia dopo un inaspettato rialzo dell’inflazione core che addirittura porta i mercati a stimare un aumento di 50 punti base nella prossima riunione della Norges Bank.
Il meeting di giugno della banca centrale canadese si è risolto mercoledì scorso con un sorprendente aumento dei tassi di 25 punti base, che arrivano al 4,75%. L’obiettivo della BoC (Bank of Canada) è quello di far ritornare l’inflazione al 2% nei prossimi mesi, ma l’economia dimostra di essere troppo resiliente e la politica monetaria non è stata ancora in grado di raffreddare i prezzi al consumo. Queste le dichiarazioni del Governatore canadese, anche se pochi giorni dopo l’aumento i trader sono rimasti un po' smarriti nel vedere un pessimo dato della disoccupazione salita al 5,2% con una perdita netta di posti di lavoro a maggio.
L’inflazione canadese rimane oltre tutto una di quelle che sembra destinata a rientrare più velocemente rispetto a Stati Uniti ed Europa. L’ultimo dato uscito al 4,4% conferma che il Canada potrebbe essere il primo paese ad avvicinarsi alla soglia target del 2% prima del previsto.
E questo fa pensare ancora di più ad una BoC che si è fatta forse prendere dal panico. Vero è che l’economia rimane pimpante con il Pil del primo trimestre in crescita del 3,1% contro attese di +2,5%. Nonostante il calo nei prezzi delle materie prime (petrolio e gas in primis), i consumatori hanno continuato a spingere la domanda interna in crescita del 3,1% e questo preoccupa le autorità monetarie.
EUR/CAD: meglio evitare l’apertura di nuove posizioni corte
In questo contesto il dollaro canadese sfrutta le opportunità aperte dalla banca centrale di una maggiore remunerazione da interesse per i prossimi mesi sulla carta nordamericana. EUR/CAD si allontana progressivamente da quella zona di 1,50 che ha indubbiamente rappresentato una ghiotta opportunità di acquisto di Cad. E ad inizio aprile i lettori di investire.biz furono allertati circa questa opportunità in questo articolo: Short EUR/CAD, per una primavera di ripresa economica.
Tutti i minimi del 2023 si sono fermati sopra 1,43. Sotto questo punto di vista il più potrebbe essere fatto lato analisi tecnica, anche perché questo supporto rappresenta il 38,2% del ritracciamento dell’intero rialzo cominciato nel 2022 a 1,28.
Concordo con la strategia di evitare l’apertura oggi di nuove posizioni corte di EUR/CAD, ma rimango attendista abbassando lo stop a 1,455. Oltre questo livello potrebbe non avere senso (per ora) rimanere lunghi di canadese. Fino a quel momento giusto sfruttare il trend.