EUR/USD arriva al momento decisivo e i compratori di euro dovranno darsi da fare per allontanare il pericolo di un’inversione di tendenza che vanificherebbe molto del lavoro fatto dalla BCE finora.
Con la Germania in recessione, la BCE dovrà cominciare ad osservare con molta attenzione gli effetti del rialzo dei tassi di interesse. Ed i primi numeri, quelli relativi all’inflazione, segnalano che le tensioni sui prezzi stanno lentamente ma inesorabilmente scemando. Il dato di inflazione headline di maggio è uscito al 6,1%, dal 7% di aprile. Quello "core", depurato dalle componenti cibo ed energia, si è attestato al 5,3%, dal precedente 5,6%.
Lagarde ha cominciato a stringere sul costo del denaro in ritardo rispetto ad altre banche centrali, ma adesso che i prezzi di gas e petrolio non rappresentano un problema, il meeting del prossimo 15 giugno potrebbe mettere la parola fine (al 3,5%) ad un periodo di intensi aumenti nel costo del denaro.
EUR/USD: è il momento di andare lunghi
Il mercato intravede la possibilità anche di un ulteriore aumento nei tassi nel terzo trimestre, ma a partire da fine giugno le banche europee dovranno restituire 475 miliardi di euro di prestiti TLRO alla BCE. Siccome questo costringerà diversi istituti bancari a ricorrere al mercato per adempiere ai propri obblighi, la BCE potrebbe essere tentata di lasciare decantare questa fase con uno stop nei rialzi dei tassi.
I prossimi dati macroeconomici saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione della congiuntura in Eurolandia e in America. Biden ha festeggiato l’aumento del tetto sul debito con tanto di rinvio al 2025 dopo le elezioni presidenziali. Un problema in meno. Ma anche la FED festeggia visto che il mercato del lavoro viaggia a pieno ritmo ma con un tasso di crescita dei salari in rallentamento. Questo allontana l’ipotesi di taglio nei tassi in USA, ma forse anche di aumento.
La correzione dell’euro mi pare invece prossima all’esaurimento. Non terminata, ma con poche cartucce da sparare a giudicare dall’eccellente reazione di EUR/USD sui supporti. Come previsto zona 1,065/1,068 ha svolto egregiamente il suo lavoro. Uno sfondamento verso il basso avrebbe incrinato uno scenario con il solo 1,05 a fare da ultimo scoglio prima della parità. Osservando il grafico comprendiamo molto bene perché questa fase è delicata per l’euro e per la stessa BCE che si trova costretta a non diventare tutto ad un tratto dovish.
Perdere i supporti significherebbe vanificare un lavoro di mese utile a rivalutare l’euro e quindi imbarcare meno inflazione dall’estero. L’ideale adesso sarebbe un ritorno in zona 1,10- 1,12 in attesa di capire quando e come la FED deciderà di abbassare il costo del denaro per rilanciare la crescita. Questo sembra essere un momento ideale per andare lunghi di EUR/USD rispetto all’azzardare un break dei supporti che aprirebbe scenari inediti.