Con le dichiarazioni del neo Governatore Ueda sembra essere stata messa una pietra sopra le possibilità di assistere ad un cambio nella politica monetaria giapponese. I falchi continuano evidentemente ad essere di casa alla Bank of Japan. Ueda, nella sua prima conferenza stampa da capo della BoJ, ha segnalato la volontà di continuare sul tracciato (molto lungo e datato) percorso da Kuroda. Una volontà ribadita in sede di G7 negli ultimi giorni.
Ueda ha confermato che tassi e controllo della curva dei rendimenti sono appropriati per la situazione economica attuale. Pur aperto alla possibilità di cambiare qualche cosa Ueda ammette che il contesto economico rende complesso adottare “strette” sul fronte monetario. La stessa inflazione, attualmente attorno al 3%, non sembra rappresentare un pericolo essendo prevista in rallentamento. Anche a questo giro il Giappone sembra non essere riuscito a scrollarsi di dosso la politica del tasso zero con alcune nubi che si stanno profilando sopra i cieli economici che stanno mettendo nell’angolo una prospettiva, quella del rialzo dei tassi, che sembrava certa fino a pochi mesi fa. Stesso discorso per l’innalzamento del cap sui tassi decennali oggi allo 0,5% e destinato a rimanere tale.
EUR/JPY orientato al rialzo, target a 153
Alcuni dati macro come detto hanno gelato le già negative attese. Con il -15,2% su base annua a marzo gli ordini di macchinari hanno fatto registrare la peggiore lettura da agosto 2020. Gli ordini sono scesi in 5 degli ultimi 6 mesi. Difficile in queste condizioni fare rivoluzioni “monetarie”.
Il 28 aprile conosceremo qualche cosa di più dalla nuova guida della Bank of Japan, ma obiettivamente aspettarsi qualche variazione appare ipotesi alquanto remota. E lo yen ha preso atto della cosa con un aggiustamento verso il basso importante che chiude una figura di consolidamento su EUR/JPY.
Osservando il grafico notiamo la tipica conformazione “a bandiera” che dopo un bull market cominciato a marzo 2022 da area 125, poi terminato con il massimo di 147,7 a ottobre, ha consolidato per diversi mesi nella direzione opposta a quella del trend dominante. Con massimi e minimi decrescenti il mercato ha creato le giuste premesse per scaricare gli eccessi di ipercomprato e ripartire con decisione verso l’alto. Uno strappo deciso sopra la resistenza di 144 che a questo punto apre le porte ad un superamento di quel top in prospettiva.
L’analisi tecnica tradizionale, infatti, trasla di almeno 9 figure verso l’alto l’obiettivo di prezzo. Questo significherebbe un EUR/JPY a 153 nei prossimi mesi. Un livello assolutamente rilevante visto che qui troviamo tutti i minimi del cross che nel 2007-2008 arginarono il ribasso prima dello scoppio della Grande Crisi Finanziaria. Al momento non sembrano esserci dubbi sul mantenimento di un posizionamento lungo su EUR/JPY.