Occasioni di fine 2021 con vista sul 2022 sul mercato valutario. Da sempre molto sensibile alla volatilità dei mercati azionari e delle commodities, in questo mese di dicembre caratterizzato di nuovo dalle preoccupazioni per il Covid il dollaro canadese ha mostrato le sue incertezze di fronte ai ripetuti cali delle Borse mondiali e soprattutto del prezzo del petrolio.
La variante Omicron spaventa gli investitori e il timore di nuovi lockdown ha creato le premesse per vendite generalizzate sul petrolio. Il WTI a New York è sprofondato fino a 66 dollari al barile prima di abbozzare un rimbalzo. Se quella del greggio è una tendenza bullish destinata a proseguire ovviamente ogni debolezza del dollaro canadese andrebbe presa come buona per incrementare le posizioni.
Dollaro canadese: a favore Loonie differenziale tassi
Oltretutto il contesto di politica monetaria appare favorevole in ottica 2022. Il mercato ha analizzato le indicazioni arrivate dalla Banca centrale canadese e oggi prezza al 100% un rialzo dei tassi ad aprile 2022 con un costo del denaro che dovrebbe assestarsi a 1,5% alla fine dell’anno. Poi nel 2023 si raggiungerà quota 2%. Un livello di tassi che risulterebbe più alto di quell'1,75% prezzato dal mercato sui Fed Funds americani. Un differenziale di tasso che garantirebbe al Loonie, come viene solitamente chiamato il dollaro canadese quando è messo a confronto con quello USA, una compensazione per il maggior costo di volatilità insito nella stessa divisa.
La stagionalità ancora non rappresenta un punto di forza per il dollaro canadese. Solitamente la stagione migliore si vede tra febbraio e aprile. Proprio il quarto mese dell’anno è in uno dei migliori in termini di performance media con un rialzo che oscilla attorno al 1% negli ultimi 25 anni. Un movimento ufficializzato di rialzo sui tassi di interesse in quel periodo sarebbe perfetto per assecondare un contesto stagionale favorevole.
EURCAD: un long che potrebbe rivelarsi vincente
Andare lunghi di Cad potrebbe rivelarsi vincente soprattutto se quel periodo dovesse essere preceduto da una debolezza in grado di riportare la valuta nord americana su livelli tecnici interessanti. EurCad va secondo me monitorato proprio con questo obiettivo. Dopo aver rotto al ribasso la up trend line di lungo periodo il cross è sceso fino a area 1.40 prima di rimbalzare.
A questo punto EurCad sta dirigendo la sua prua verso quella zona tecnica compresa tra 1.46 e 1.485 che reputo molto interessante. Qui troviamo i ritracciamenti di Fibonacci compresi tra il 50% e il 61.8% di tutto il bear market settembre – novembre. Dalle parti di 1.47 passa la media mobile a 200 giorni mentre a 1.485 la seconda gamba correttiva è pari a 1.618 volte la prima. Per chi confida in una ripresa dei mercati azionari la zona di ingresso sul canadese non è lontana.