Il dollaro canadese continua a soffrire. Diversi i motivi per la valuta nordamericana che ancora una volta risulta una delle peggiori dell’universo G10.
Il blocco delle attività governative americane con ripercussioni economiche per il Paese confinante a nord, una politica monetaria che potrebbe tagliare ancora i tassi, la scarsa visibilità sul tema dazi con nuove e sorprendenti misure approvate da Trump, infine un prezzo del petrolio che non accenna ad interrompere la sua discesa con il WTI (che perde anche quota 60 dollari al barile), tra le cause della debolezza canadese.
Non c’è da stupirsi quindi se tutti questi eventi che remano contro al dollaro canadese hanno spinto EUR/CAD a nuovi massimi e a USD/CAD di recuperare 1,40, un livello che non si vedeva da maggio.
Dollaro canadese: i fattori che lo spingono al ribasso
Le attese dei mercati circa l’evoluzione della politica monetaria della Bank of Canada comprimono le ambizioni del CAD. Dopo il taglio dei tassi di settembre il mercato si attende una nuova sforbiciata da 25 punti base entro fine anno che porterebbe i tassi al 2,25%.
L’incertezza della politica commerciale americana e nuovi dazi imposti fanno temere per un rallentamento dell’economia canadese, debolezza che rischia di essere amplificata dall’andamento decisamente negativo di una delle materie prime più importanti per il Canada, il petrolio, per il quale i mercati non fanno certo la fila per acquistarlo a questi prezzi.
A gelare poi le aspettative degli operatori una nuova serie di tariffe doganali volute da Trump tra cui quello sull’importazione di legname da conifere che colpisce duramente il vicino paese canadese dal quale proviene il 50% del materiale.
USD/CAD e EUR/CAD: l'analisi del grafico
USD/CAD formalizza così una figura di testa e spalla rialzista che sembra mettere fine alla discesa del cambio con prospettive di ritorno in zona 1,45 che si fanno concrete. Questo almeno è l’obiettivo teorico di una tipica figura di inversione che potrebbe nascondere delle potenzialità di ripresa del dollaro americano che sembravano per ora messe in soffitta.

La debolezza del canadese potrebbe proseguire anche su EUR/CAD. Il cross ha trovato da aprile in avanti una tendenza regolare e ben delimitata da un canale bullish che solo sotto 1,60 verrebbe messo in discussione. Da 1,48 di aprile sono state oltre 15 le figure di crescita per la moneta unica europea che con il movimento recente ha definitivamente superato anche i massimi del 2016, 2018 e 2020.

Per l’analisi tecnica non ci sarebbe praticamente nulla fino a 1,75, zona nella quale troviamo il punto di massima debolezza del canadese risalente alla grande crisi finanziaria del 2008.