Come previsto, la banca centrale canadese mercoledì ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base ma ha fatto capire al mercato che questo potrebbe essere l’ultimo ritocco prima di una lunga fase di stasi necessaria per comprendere gli effetti degli aumenti nel costo del denaro.
L’asincronia tra inflazione “headline”, che decelera, e core che ancora sale mette sul chi va là una banca centrale che deve gestire un mercato del lavoro surriscaldato con 100 mila nuove assunzioni a dicembre (prevalentemente full time) e un tasso di disoccupazione sceso al 5%. I dubbi su cosa potrebbe comportare per l’inflazione la riapertura cinese post Covid continuano a serpeggiare poi tra i banchieri centrali.
Il 4,5% raggiunto dai tassi sembra però essere il picco massimo raggiunto in questo ciclo soprattutto dopo le parole del Governatore Macklem. Ci prendiamo una pausa nei rialzi, questo ha detto il capo della BOC, perché dobbiamo comprendere bene gli effetti che questi ripetuti aumenti avranno sullo stato dell’economia. Se sarà necessario per riportare l’inflazione al 2% faremo di più, ha proseguito il Governatore, e per ora di taglio nei tassi non se ne è parlato.
Preoccupa ovviamente l’andamento di uno dei mercati immobiliari più surriscaldati al mondo e quindi la volontà della banca centrale è quella di avviare una sorta di soft landing. Rimane comunque un dato di fatto che la BOC è la prima ufficialmente a dichiarare terminato il processo di rialzo del costo del denaro.
EUR/CAD in focus
Per il dollaro canadese non una bella notizia. Se guardiamo a EUR/CAD la barriera di 1,46 è di nuovo sotto pressione e a livello grafico è evidente l’importanza di cosa significherebbe per il cross sfondare al rialzo. Minori pressioni sul canadese ci sarebbero con un ritorno in zona 1,43, dove si potrebbe ipotizzare un doppio massimo in caso di break ribassista.
La sensazione è che il mercato sia abbastanza convinto che l’atteggiamento "hawkish" della BCE proseguirà e questo peserà nel confronto con altre valute dove lo stop e il successivo ribasso dei tassi comincerà temporalmente prima favorendo un restringimento del differenziale tassi. Il Canada potrebbe essere proprio uno di questi paesi con il mercato che stima un primo taglio nel costo del denaro entro fine 2023.
Come per il dollaro americano ci sarà da capire se gli operatori sono andati troppo in là con le aspettative. Il sell off sul CAD è stato molto intenso provocando forse una reazione eccessiva considerando il ricco carry di rendimento che offre la divisa nordamericana rispetto all’euro. Per questo ritengo interessante tentare si sfruttare il recente rialzo per tentare un trade short di natura tattica. Stop loss rigido da posizionare sopra 1,48, il 61,8% del ribasso cominciato nel 2020.