Per il dollaro australiano ci risiamo. Dopo un tentativo di rimbalzo nelle primissime settimane del 2025 è arrivata una nuova discesa per l’Aussie misurato contro dollaro americano.
La trade war e le tensioni geopolitiche dopo lo strappo gravissimo con Zelensky sono una delle cause di debolezza dell’australiano che probabilmente nascondono anche un timore di rallentamento economico nel commercio mondiale, come la discesa anche dei rendimenti a lunga scadenza sembrano testimoniare.
In Australia l’inflazione di gennaio è risultata in leggero rialzo, soprattutto nella versione "core", con il mercato che si mantiene prudente verso le future manovre di taglio nel costo del denaro da parte della Banca centrale (RBA), al momento stimate in 50 punti base con il 3,6% che potrebbe rappresentare il punto di minimo dei tassi per i prossimi 12 mesi.
I prezzi al consumo nella loro versione core sono saliti al 2,8% mentre inferiore alle attese è risultato a gennaio il dato headline (2,5%).
Forex: AUD/USD, pesa il restringimento dello spread verso i Treasury
AUD/USD, come da previsioni, ha accompagnato il rally delle borse emergenti allontanandosi inizialmente da una zona molto delicata quale è quella di area 0,61/0,62.
ll rimbalzo dell’Aussie è stato aiutato anche da un restringimento dello spread verso i Treasury americani con ritorno al differenziale di tasso molto risicato e quantificabile in 10 punti base.
L’ipervenduto settimanale aveva favorito una fase di risalita per il dollaro australiano in uno scenario che vedrebbe area 0,68/0,69 come zona di resistenza più indicata per limitare le ambizioni della divisa pacifica. La recente evoluzione sembra però andare nella direzione opposta e per la terza volta da gennaio il mercato si sta riposizionando su un livello che dal Covid in avanti ha sempre riacceso la domanda di AUD.

Una bella occasione di ingresso oppure siamo di fronte ad un imminente break ribassista che saprebbe tanto di recessione globale? Le prossime settimane ci daranno la risposta.
Per quello che riguarda EUR/AUD la scorsa settimana è stata tutta all’insegna del rialzo con il mercato che ha premiato l’euro per poi raffreddare gli entusiasmi dopo la rottura tra Trump e Zelensky e la partenza ufficiali dei dazi su Messico, Canada e Cina.
Anche in questo caso siamo però nuovamente a ridosso di una resistenza molto interessante, ovvero quel 1,68 che da gennaio ha arginato per ben tre volte le spinte rialzista. Ma è a 1,71 che passa la cosiddetta linea del Piave per l’australiano. Superare questa resistenza imporrebbe un deciso ridimensionamento nelle posizioni lunghe di australiano scommettendo su livelli di cross EUR/AUD ben più elevati nei mesi a venire.