Si mette male per la corona svedese sempre più giù dopo i dati relativi l’inflazione di marzo. Seppur in calo rispetto al 12% del mese scorso, i prezzi al consumo svedesi rimangono sostenuti con un aumento del 10,6% a marzo. Questo ha fatto pensare al mercato che la banca centrale potrebbe alleggerire la pressione sui tassi di interesse riducendo l’appeal della SEK.
EUR/SEK vola così a livelli che non vedeva dal 1995 e dal 2009. Dopo 14 anni la SEK entra in una fascia di resistenza compresa tra 11,3 e 11,5, movimento che rende la divisa scandinava decisamente a buon mercato ma agli occhi degli analisti sempre più fragile e rischiosa.
Anche l’inflazione core è rientrata all'8%, dopo il 9,4% di febbraio, al netto della sola energia siamo all'8,9%, quattro volte però sopra il target del 2% fissato dalla Riksbank.
Riksbank in controtendenza rispetto alle altre Banche Centrali
La continua svalutazione della SEK indebolisce il lavoro della Banca Centrale perché ogni aumento nei tassi è neutralizzato da un aumento nell’inflazione importata a causa del calo della corona che rende le merci estere, europee ed americane, sempre più care.
La Riksbank nell’ultimo meeting ha ribadito che gli aumenti dei tassi accompagneranno gli svedesi per tutta la primavera a causa proprio di un un’inflazione core che tarda a piegare la testa e che dovrà fare i conti con aumenti salariali che sindacati e imprese hanno fissato in 7.4% in 2 anni (4.1% il primo e 3.3% il secondo).
Il 26 aprile le curve swap prevedono un ritocco all’insù da 50 punti base al 3,5% ed altri 25 punti base nel meeting del 29 giugno. La Riksbank dovrà staccarsi così dal gruppo delle altre banche centrali che cominciano ad entrare in modalità "hold" grazie ad una battaglia sull’inflazione che sta cominciando a produrre qualche vittoria.
Per gli svedesi questa non è una bellissima notizia visto che il 50% dei debitori hanno contratto mutui a tasso variabile o indicizzati a breve termine. Il mercato immobiliare dovrebbe quindi essere il più penalizzato. Per ora il calo è stato del 12% dal picco, ma ormai diversi analisti stimano un ritracciamento fino al 25% proprio a causa dei nuovi ripetuti aumenti della Riksbank previsti nei prossimi mesi.
EUR/SEK continua così a rimanere debole. Per ben tre volte negli ultimi mesi di questo 2023 il cross ha tentato di sfondare area 11,4. Non è escluso che questa rappresenti la zona di intervento della banca centrale per alleggerire la pressione e tatticamente un sell EUR/SEK con incremento della posizione short sotto 11,05 potrebbe avere senso a questo punto.
Area 11,05 rappresenta il minimo di febbraio che fa da pivot ai tre massimi recenti e con un rigidissimo stop loss sopra 11,5 il trade potrebbe essere proficuo qualora dovessero arrivare sorprese negative dalla BCE combinate a qualche intervento più risoluto sul mercato forex da parte della Riksbank.