La guerra dei dazi ha evidenziato l’importanza delle valute nel contrastare la perdita di competitività di un Paese rispetto ad un altro. Si svaluta per rendere più convenienti le merci esportate dopo che queste sono state tassate in ingresso da un Paese estero concorrente, ma svalutando si rendono più care le importazioni. L’arma valutaria è quindi sempre un qualcosa che si abbina ad una trade war perché consente di ridurne i danni anche se al prezzo di una maggiore inflazione.
India e Cina sono oggi i due principali Paesi emergenti per dimensioni economiche e occupano un quarto a testa dell’indice azionario emergente. Rupia indiana e yuan cinese sono le due valute locali che stanno cercando una sempre maggiore visibilità e accettazione a livello internazionale. Non siamo ancora allo status di valute di riserva, ma è evidente che stanno crescendo gli scambi commerciali in queste due currencies. Quindi ritengo opportuno andare a verificare come si stanno muovendo INR e CNY in questo contesto turbolento di incertezza.
Dollaro/Yuan: la sospensione ha innescato un ritracciamento
Dopo le trattative in terra svizzera lo yuan cinese ha preso atto del persistere di un fenomeno strutturale di deflazione nel Dragone con l’ennesimo dato di variazione nei prezzi al consumo flat, ma di prezzi alla produzione in calo.

Il nuovo test delle resistenze di area 7,30/7,35 ha confermato la valenza di livelli che per ora anche la Banca centrale cinese preferisce non infrangere, aprendo a quel punto una guerra valutaria con l’America dalle conseguenze imponderabili. Il ritracciamento in corso è invece frutto dell’accordo di sospensione, con il doppio massimo formalizzato con il break di 7,23 che dovrebbe favorire un ritorno del cambio sui supporti di 7,15/7,10 per USD/CNY.
Dollaro/Rupia: focus sul supporto a 83
Passando al cambio USD/INR siamo in questo momento di fronte ad un'economia che sta vivendo, per quello che riguarda la politica monetaria, una fase di riduzione dei tassi che non ha certamente favorito la rupia. Almeno fino alla prova di forza messa a segno dopo l’insediamento di Trump alla Casa Bianca.
Nonostante una divisa indiana reduce nei primi mesi dell’anno da nuovi minimi storici, l’inflazione sembra essere per ora sotto controllo e vicina al 3%. Questo secondo il mercato dovrebbe portare nei prossimi 12 mesi ad altri 50 punti base di taglio nei tassi che dovrebbero scendere fino al 5,5%.

Tecnicamente per USD/INR siamo sempre più vicini agli importanti supporti di area 83, una precedente resistenza che a fatica era stata superata nel 2024 prima dei nuovi massimi storici. Correzione che quindi ha fatto il suo dovere ma che, da adesso in avanti, dovrà far capire se c’è qualcosa di diverso che possa alimentare ulteriormente la forza della rupia.
Il rimbalzo degli ultimi giorni non è confortante e per chi è lungo di divisa indiana una nuova puntata verso il basso potrebbe essere utile per smontare qualche posizione lunga.