Il mercato forex del mese di settembre ci ha offerto un euro ancora sugli scudi anche se è proseguita la debolezza soprattutto nei confronti dell’area valutaria dei paesi scandinavi. Bene invece la moneta unica sulla maggior parte delle altre divise G10, così come su diverse valute emergenti dei paesi asiatici.
Il mese di settembre ha confermato la capacità dell’euro di fungere da valuta rifugio in un contesto di uscita dal dollaro americano ora che c’è anche la conferma di un nuovo ciclo di taglio dei tassi avviato dalla Banca centrale statunitense.
Il dollaro americano assieme allo Yen giapponese è stata la valuta peggiore contro euro nel nono mese dell’anno. FED, ma anche il persistere di tensioni geopolitiche che vedono Trump poco proattivo e sempre più americanocentrico con il problema dazi sempre sul tavolo, i motivi alla base di una debolezza del biglietto verde molto vicino a livelli critici.
Forex: lo Yen paga pegno alla situazione politica
Per lo Yen è la situazione politica ad accentuare la debolezza della valuta del Sol Levante. Le dimissioni del premier in carica e la sensazione che la Bank of Japan ha abbandonato ogni volontà di alzare i tassi nel 2025 hanno ridotto l’appeal della divisa nipponica.
Male anche il dollaro neozelandese, in deciso calo dopo che la recessione economica è stata ufficializzata aprendo le porte a nuove riduzioni nel costo del denaro nel Paese Pacifico.
Dove invece l’euro ha perso un po' di terreno è su corona norvegese e svedese che si confermano ben intonate da diverse settimane grazie a politiche monetarie che sembrano essere arrivate alla fine dei ribassi e una certa solidità nei conti da sempre molto apprezzati dagli investitori valutari.
Andando nel mondo emergente da segnalare il forte calo del rublo russo in perdita del 5% a settembre, ma anche della rupia indonesiana (-3%) dopo il taglio a sorpresa dei tassi di interesse e le dimissioni del ministro delle finanze. In calo di oltre il 2% anche rupia indiana e lira turca mentre tra i pochi segni positivi (comunque modesti) annotiamo le valute sudamericane (BRL e MXN) e il rand sudafricano.
Inizia il Q4, attenzione a volatilità e stagionalità
La tendenza di settembre ha confermato quella in essere da inizio 2025. Le valute scandinave NOK e SEK sono le uniche in guadagno assieme al franco svizzero in un blocco G10 dove il dollaro USA con il suo -13% abbondante stacca il dollaro canadese a -10% tra i peggiori del mese.
Nel mondo emergente solo il rublo mantiene un segno più da inizio anno (+15%) mentre sprofonda la lira turca (-33%) e male anche le due rupie indiana e indonesiana (-17%).
Con l’avvio del mese di ottobre entreremo nell’ultimo trimestre dell’anno, quello che solitamente permette agli investitori e ai trader di tirare i primi bilanci ed impostare le posizioni in vista del nuovo anno, ma anche di quel mese di dicembre solitamente volatile e ricco di indicazioni stagionali.