Il mese di aprile non è stato certamente il mese del dollaro americano, colpito duramente dall’annuncio di inizio mese da parte del Presidente Trump di una nuova linea politico-economica di dazi verso i Paesi in surplus di bilancio verso gli Stati Uniti. Annunci poi modificati diverse volte e alla fine sfociati in un rinvio di 90 giorni per lasciare spazio alle trattative. Tranne che per la Cina con cui la guerra commerciale è ormai aperta e con dazi che hanno ampiamente superato il 100% su base reciproca.
Le ultime timide aperture di Trump hanno permesso al dollaro di recuperare un po' di terreno, ma il bilancio del mese è ampiamente negativo. Nel rapporto con l’euro, il biglietto verde è stato, assieme alla corona norvegese, danneggiata da ulteriori cali nel prezzo del petrolio, la divisa peggiore con un ritracciamento di circa il 5%.
Male anche il dollaro australiano, in calo di oltre il 3%. Una currency, l’AUD, che soffre particolarmente la battaglia tra USA e Cina, quella Cina grande acquirente di materie prime e che ovviamente in un clima di rallentamento globale si guarda bene dall’accumulare scorte in magazzino.
Ma anche tra le divise emergenti il mese di aprile è stato pessimo. Oltre a motivazioni specifiche per ogni singola regione, sono state le tensioni sui dazi e la volatilità sui mercati finanziari a provocare quello che solitamente accade in questi momenti, ovvero la chiusura delle posizioni più rischiose e redditizie in attesa di veder rimossa l’incertezza.
E così il rand sudafricano è risultato, assieme alla rupia indonesiana, la valuta peggiore con un calo di oltre il 7%. Male anche lira turca, yuan cinese, rupia indiana e real brasiliano con cali superiori al 4%.
Ma ci sono state delle valute che hanno guadagnato terreno contro euro?
Pochissime. Solo il franco svizzero e lo yen hanno ottenuto dei risicati margini di apprezzamento a conferma di come il mercato abbia individuato in CHF, EUR e JPY proprio le divise ideali per rifugiarsi durante un momento di tensione come quello che stiamo vivendo. Tra le altre valute possiamo evidenziale il peso messicano e il dollaro neozelandese come le uniche due capaci di perdere meno del 1% contro euro.
Il mese di maggio si presenta quindi molto interessante con l’euro che avrà l’opportunità di violare significativi livelli tecnici con scenari che potrebbero diventare molto positivi, oppure riprendere fiato dopo la sfrenata corsa di aprile. A fine mese non mancherò di rendicontare come sto facendo regolarmente da inizio 2025 come si è mosso tutto il mercato valutario mondiale.